Acuto (Lazio) 05 aprile 2018

IL PANORAMA DA ACUTO – NonSoloViaggi – Ermanno Torri

Amici se siete in macchina potete salire su in paese, oltrepassare la porta da cui si accede al borgo, girare a destra e parcheggiare nella piazzetta adiacente alle mura al centro della quale si erge un monumento in onore dei caduti dell’ultima guerra.
Le stradine sono tutte rivestite di un acciottolato in sampietrini grigi. Alcuni di questi, al centro, bianchi formano un disegno leggero che accompagna il visitatore.
Le case alte e imponenti con i portoni dagli archi in pietra lasciano presumere che all’interno ci siano ambienti ampi e soffitti alti da cui si può rimirare la valle sottostante.

Camminando lungo le stradine si incontrano gli abitanti del borgo che ti vengono incontro e ti salutano con un sorriso. Si capisce che qui c’è una antica cultura dell’ospitalità, quando lungo queste stradine c’erano i sedili in pietra e le donne e gli anziani si sedevano per conservare guardando i bimbi giocare.

Dopo un primo tratto di strada, sulla sinistra si scorge uno slargo. È una piazzetta, anch’essa ristrutturata e con un parapetto a forma di mezza luna da cui affacciandosi si può ammirare tutta la valle del Sacco sottostante e vedere le punte delle montagne dei Lepini di fronte, che quando nevica, si tingono di bianco. La vista è di quelle mozzafiato, soprattutto la mattina quando qualche nuvola leggera e bianca si libra nell’aria e rende il paesaggio ancora più attraente e fantastico.
Ermanno Torri