Brembio (Lombardia) 22 agosto 2015

Il piccolo tesoretto derivante dalla rinegoziazione di mutui

All’inizio dello scorso giugno il Consiglio comunale di Brembio ha approvato una delibera con cui si aderiva alla rinegoziazione dei mutui accesi con la Cassa Depositi e Prestiti.
La Cassa Depositi e Prestiti a fine aprile di quest’anno aveva proposto con una circolare la rinegoziazione dei prestiti concessi ai Comuni nei termini previsti dalla legge di stabilità 2015. Successivamente aveva prorogato i termini ad inizio giugno per aderire alla proposta. L’adesione della amministrazione comunale arrivava, dunque, in “zona Cesarini”, per così dire, a voti unanimi dei presenti.
L’operazione di rinegoziazione riguardava 6 prestiti e comportava una convenienza economico-finanziaria per il Comune dell’entità di cui si dirà più avanti. Pur non avendo ancora approvato il Bilancio di previsione per il 2015, il cui termine per l’approvazione ulteriormente differito al 30 luglio, tra l’altro, è scaduto (un’ulteriore dimostrazione delle difficoltà nelle quali annaspa l’attuale amministrazione), una circolare del Ministero per gli Affari regionali del 25 maggio 2015 garantiva a tutti i Comuni interessati alla rinegoziazione di adottare comunque tutte le procedure e gli atti necessari in modo da garantire il rispetto delle scadenze previste dalla Cassa Depositi e Prestiti.
Ma veniamo ai 6 mutui interessati alla rinegoziazione. Il primo è stato contratto per l’acquisizione dell’ex cinema, con un debito residuo di 50.613,28 euro; il secondo per l’adeguamento dell’impianto termico delle scuole medie, con un debito residuo di 43.488,40 euro; il terzo è stato contratto per la realizzazione della piazzola ecologica, con un debito residuo di 150.204,22 euro; il quarto è stato acceso per l’acquisto dello scuolabus, con un debito residuo di 37.423,74 euro; il quinto per la ristrutturazione di edifici scolastici, con un debito residuo di 411.613,60 euro; l’ultimo per l’ampliamento del centro sportivo polivalente con un debito residuo di 75.336,02 euro. La metodologia per il calcolo del tasso di interesse applicato ai prestiti dopo la rinegoziazione si basa sul principio dell’equivalenza finanziaria utilizzato dalla Cassa depositi e prestiti. Il tasso è salito dal 3,94 al 3,957%. La data di fine ammortamento è stata prorogata al 31 dicembre 2044. L’importo totale della rata di dicembre dopo la rinegoziazione risulta inferiore di 4.881,31 euro. La rinegoziazione in pratica fornisce annualmente una maggiore disponibilità finanziaria, una sorta di piccolo tesoretto (si fa per dire) “virtuale” per altri impieghi.