Foggia (Puglia) 20 luglio 2017

“Il ‘Red’ della Regione Puglia? Un fallimento”

“CHI VI SCRIVE È UN BENEFICIARIO DI UN SIA-RED, UN MORTO DI FAME CHE PER NON PERDERE IL DIRITTO AD UN CONTRIBUTO CHE NON ARRIVA DA MESI DEVE STARE MOLTO ATTENTO A NON LAVORARE”
“Spero che questo mio pensiero arrivi a chi ha speculato e forse ci tiene ad avere un bel numero di morti di fame come me per avere voti assicurati”
. ‘Il “Red” (Reddito di dignità) della Regione Puglia, oggetto di vanto del governatore Emiliano, esempio da seguire anche a livello nazionale con i “Sia“, strumento che doveva combattere la povertà (quella vera) degli Isee pari a zero…altro non è che un fallimento.
Tutto iniziò con il ritardo dei Caaf nell’accreditarsi. Poi venne il rimpallo per consegnare le tessere Sia ai casi più disperati: tessere mai recapitate e ferme per 3/4 mesi presso gli uffici postali senza che i titolari ne fossero informati. Solo i più perseveranti hanno avuto l’onore di trovarle dopo aver girato: Servizi sociali, Inps e dopo aver telefonato a tutti i numeri verdi inutili nonché inviato mail direttamente a “Sistema Puglia”. Tutti alla fine si dirrebbero: “l’importante è averle trovate“. Certo, se non fosse che è occorso altro tempo per ricevere il pin dall’Inps di Roma e che oltre al primo accredito dei mesi di novembre e dicembre 2016 non si fosse bloccato tutto.
Cosa è successo?
Dopo oltre 50 giorni passati negli uffici inps, servizi sociali, telefonate alla sede nazionale inps e mail indirizzate alla regione si viene a sapere da una rosa nel deserto dell’Inps una bella storiella: “purtroppo, NEL SUO CASO, non ha prodotto il nuovo isee entro il 15 Gennaio, quindi il contributo è cessato”.
In verità viene raccontata a tutti la stessa storia perché in Regione non sono capaci di inventarsi un tasto “aggiorna” nel sistema, in modo da leggere gli Isee nuovi ed autorizzare l’Inps a fare gli accrediti. Mentre alla Regione dormono sonni tranquilli, i beneficiari dei Sia-Red non percepiscono nulla e sono costretti a rifiutare altri lavori in quanto hanno già firmato l’impegno a prestare la loro opera per un anno all’interno del progetto. Se decidessero di accettare un impiego, che li remuneri di oltre 3000€ nell’anno corrente, perderebbero il diritto al Red che ha durata di 12 mesi.
È davvero uno schifo. E pensare che i Comuni hanno dedicato settimane intere e tutto il personale dei servizi sociali per adempiere alle disposizioni regionali. Forse la fretta era dettata dalle primarie del PD. Dopo le stesse Emiliano è sparito eccetto qualche giorno fa sbandierando migliaia di famiglie salve grazie al suo Red.
Chi vi scrive è un beneficiario di un Sia-Red, un morto di fame che per non perdere il diritto ad un contributo che non arriva da mesi deve stare molto attento a NON lavorare.
Spero che questo mio pensiero arrivi a chi ha speculato e forse ci tiene ad avere un bel numero di morti di fame come me per avere voti assicurati dalla speranza di un sussidio che chissà se arriverà.
Vergognatevi e magari vi auguro di “morire di fame””’.
(Cittadino, Manfredonia 26.06.2017)