SAN GIMIGNANO – Facendo seguito alla dichiarazione inviata a SangiPRESS da parte del Movimento 5 Stelle di San Gimignano, dove veniva chiamato in causa il sindaco Giacomo Bassi, che si ricandida per il secondo mandato, il quale veniva accusato di non trasparenza nella comunicazione, giunge l’immediata risposta che, per diritto e dovere di replica, viene pubblicata nella sua integrità.
“Carissimo Direttore,
mi trovo costretto a replicare al comunicato del Movimento 5 Stelle di San Gimignano che, chiamandomi in causa, adombra una mia presunta falsità d’informazione in merito all’esistenza di due beni presenti sul territorio di San Gimignano e confiscati alla criminalità organizzata.
L’esistenza di questi beni, non l’ha inventata il Sindaco, ma è bensì desumibile dal sito dell’ “Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei Beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata” (ANBSC). Ecco il link al quale ciascun cittadino può accedere per consultare i dati, senza bisogno di password: http://www.benisequestraticonfiscati.it/ e selezionare la pagina toscana/siena/sangimignano.
Inoltre ciascun cittadino, facendo opportuna richiesta motivata di accesso gli atti, può consultare il carteggio che il Comune ha intessuto con l’Agenzia stessa e con il Demanio per avere la disponibilità del terreno e del fabbricato per utilizzarli per scopi sociali.
Mi dispiace per la figuraccia che hanno fatto i grillini locali che, candidandosi a governare la Città queste cose avrebbero dovuto saperle: ma a questo punto credo che, da parte del Movimento 5 Stelle di San Gimignano, si impongano delle scuse formali non tanto a Giacomo Bassi, quanto all’istituzione “Sindaco di San Gimignano”, accusato falsamente di fornire informazioni non veritiere, ed ai cittadini di San Gimignano per aver fornito loro una notizia non vera.
Chiudo in modo ironico per stemperare gli animi: mi sembra che i paladini della rete siano stati smentiti dalla stessa rete. La verità vi farà liberi…..
Grazie Direttore dell’ospitalità”.