Milano (Lombardia) 20 settembre 2017

imaginary Country Installazioni Pop- Up Daniel Gonzalez

DI SILVANA LAZZARINO E A CURA DI VITTORIO BERTOLACCINI DETTO COBRA DUE

“IMAGINARY COUNTRY”. A MILANO LE INSTALLAZIONI POP- UP DI DANIEL GONZALEZ
Attraverso uno stile incisivo e immediato, spesso essenziale, ma sempre originale, DANIEL GONZALEZ coinvolge sempre più entro i suoi ritmi di forme e architetture, il copro e la mente di chi guarda affrontando aspetti legati al vissuto umano e sociale tra quotidiano ed extraquotidiano, visibile e immaginato.
Nato a Buenos Aires nel 1963, con le sue performance artistiche affascina e coinvolgere il pubblico rendendolo partecipe e protagonista al tempo stesso, con l’obiettivo di amplificare il concetto di realtà oltre il suo significato quotidiano al fine di decontestualizzare aspetti e logiche in cui l’individuo si ritrova ad agire e muoversi. Entro questa visione ha sviluppato un interessante progetto legato agli spazi cittadini e alle strade, ma anche ad ambienti cui restituire nuovo spessore visivo con cui interagire. In questo senso si può accennare alla realizzazione della sua prima opera pop up con il “Pop-Up Building” per il Witte de With Festival di Rotterdam nel 2010, con cui ha coperto una chiesa storica con cartone intagliato, come un libro pop-up gigante. A questa poi nel 2011 è seguita l’opera “Pop-Up Museo Disco Club”, scultura-installazione che trasformava la facciata del museo in occasione della Biennale al Museo di Bario.di New York.
Lo scorso 19 settembre 2017 a MILANO LAMBRATE presso Logotel (in Via Ventura, 15) è stata presentata la sua nuova “architettura effimera” che consiste in un’installazione appositamente realizzata per le vie di Lambrate.
Patrocinato dal Municipio 3 del Comune di Milano, realizzato con il contributo di Logotel, Marsèlleria Permanent Exhibition ed ExBazzi, il progetto espositivo “IMAGINARY COUNTRY” di DANIEL GONZALEZ è un invito rivolto ai passanti ad immaginare una nuova dimensione per il proprio quartiere. Un quartiere ripensato quale spazio da vivere dotato di tutto ciò che non possiede, ma che può essere ripensato grazie all’immaginazione quale prima forma di realtà virtuale prima di internet. Si tratta di un’architettura semantica che unisce i tradizionali “pasacalles” argentini, un sistema di comunicazione privata tramite striscioni dipinti a mano sulle strade pubbliche, e il linguaggio dei social network più comuni. Nei social network la presenza del # (hashtag) suggella l’esistenza del contenuto. Un semplice # ha la capacità di trasformare ogni parola in #realtà. Il mondo digitale entra a far parte del quotidiano così da restituire paesaggi fantastici a Lambrate.
L’arte seguendo questi parametri linguistici e comunicativi diventa così un mezzo privilegiato per entrare e uscire in autonomia dal quotidiano, scoprire zone rimaste silenti anche mediante l’immaginario e allo stesso tempo ritrovare la capacità di riprovare a mettersi in gioco unendo l’aspetto creativo e realistico.
Silvana Lazzarino

BIOGRAFIA DANIEL GONZALEZ
Daniel González è nato in Argentina nel 1963, vive e lavora tra Berlino e New York.
La ricerca di Daniel González focalizzandosi sullo sconfinamento tra le categorie e il rito della celebrazione si declina in opere su tela in paillettes cucite a mano, performance e progetti pubblici su larga scala ovvero “architetture effimere” ispirate alle macchine barocche del Bernini.
González crea mondi irrazionali estremamente evocativi, aree di libertà, in cui collassano le convenzioni esistenti. Nel 2007 ha collaborato con Anna Galtarossa per progetti pubblici su larga scala. Il primo, “Chili Moon Town Tour”, una città utopica galleggiante, ha inaugurato nel Bosque de Chapultepec a Città del Messico, il secondo, “Homeless Rocket with Chandeliers”, prodotto a Lambrate (Milano), è una gru-installazione di 35 metri di altezza, usata in un cantiere nelle ore diurne, che annunciava la propria trasformazione in opera d’arte, accendendo neon, fumo e sirene al termine delle ore lavorative. Daniel González prosegue la produzione di architetture effimere con “Pop-Up Building” per il Witte de With Festival di Rotterdam nel 2010, dove ha presentato la sua opera pop-up, coprendo una chiesa storica con cartone intagliato, come un libro pop-up gigante. Nel 2011 ha partecipato alla Biennale del Museo del Barrio a New York creando “Pop-Up Museo Disco Club”, scultura-installazione che trasformava la facciata del museo. Lo scorso anno a maggio 2016 insieme ad Anna Galtarossa ha realizzato un progetto in occasione dell’inaugurazione della Fondazione La Fabbrica del Cioccolato alle Pendici delleAlpi ticinesi presso Torre Dangio che ha aperto i battenti nel mese di maggio 2016. Con il suo intervento strutturale “Paper Building” Daniel Gonzalez ha tentato quasi di riscrivere la storia di questo edificio pronto ad aprirsi ad altre infinite possibilità. Entro la Fabbrica anche Anna Galtarossa ha realizzato il suo progetto: “Kamchatka ’16” una mappa mentale trasposta nel mondo fisico dove le atmosfere di Kamchatka, penisola situata all’estremo oriente della Siberia dalla vegetazione straordinaria, conducono entro un viaggio mentale e fisico tutto imaginario.
Daniel Gonzalez ha esposto, inoltre, alla Zabludowicz Collection di Londra, al Musée d’Art Contemporain de Bordeaux, alla Pinakothek der Moderne di Monaco (DE), in Viafarini (Milano), al Neuer Kunstverein di Aachen, alla seconda Biennale di Praga e a Manifesta 7 Trento/Bolzano.
Le sue opere sono incluse in diverse collezioni private, tra cui ricordiamo Zabludowicz Collection (Londra), Fondation pour l’art contemporain Claudine et Jean-Marc Salomon (Francia), Luciano Benetton (Venezia) e Patrizia Pepe (Prato).

“IMAGINARY COUNTRY
Progetto espositivo di Daniel Gonzalez (Milano Lambrate)
Per informazioni: Associazione Made in Lambrate madeinlambrate@gmail.com www.madeinlambrate.com