Con un comunicato dell’Ufficio Stampa. il Movimento Trieste Libera ha dato notizia di aver denunciato giovedì 7 luglio alla Procura della Repubblica in Trieste il Commissario del Governo italiano a Trieste, Annapaola Porzio, come si legge, “per un «Comunicato» che la funzionaria ha pubblicato ieri, 6 luglio, affermando che il Free Territory of Trieste [Territorio Libero di Trieste] non esiste e minacciando sanzioni pecuniarie e penali contro i cittadini che hanno presentato obiezione fiscale motivata contro l’imposizione delle tasse dello Stato italiano a Trieste”. In particolare una delle affermazioni contestate viene riportata dal quotidiano “Il Piccolo” online in un articolo di Giampaolo Sarti e risulterebbe essere questa: «È assolutamente infondata qualsiasi valutazione, notizia, asserzione o comunicazione riguardo alla pretesa esistenza di un “territorio libero di Trieste” che contesti e ponga in dubbio la piena, pacifica e incondizionata sovranità della Repubblica italiana». Una frase che suona come una sorta di ossimoro se espressa da chi detiene ruolo e poteri speciali proprio grazie al Territorio Libero di Trieste, che ha nel Trattato di Pace di Parigi del 1947 il documento che ne stabilisce l’esistenza e non da una presunta sovranità che l’Italia ha perduto proprio in base allo stesso trattato.
Come spiega la nota stampa di Trieste Libera e si legge nel testo della denuncia, essa è formulata sulla base di ipotesi di reato aggravate, quali la “falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici (art. 479 c.p.) per avere simulato inesistente il Free Territory of Trieste” nonché la “omissione e rifiuto di atti d’ufficio (artt. 328 e 329 c.p.) per avere omesso risposta a migliaia di istanze di cittadini”, ed infine i reati di “minaccia (art. 612 c.p.) per avere annunciato sanzioni contro di essi” e “abuso d’ufficio (art. 323 c.p.) per avere utilizzato i propri poteri a tali scopi”.
Trieste Libera inoltre informa di aver inviato per conoscenza la denuncia alla Rappresentanza Internazionale provvisoria del Free Territory of Trieste (I.P.R. F.T.T.) con delega alle “pertinenti azioni internazionali nei confronti del Governo italiano amministratore per violazione del mandato internazionale, e dello Stato italiano per violazione del Trattato di Pace del 10 febbraio 1947”.
Sempre l’Ufficio Stampa del Movimento Trieste Libera, con un altro precedente comunicato stampa, aveva dato notizia mercoledì 6 giugno dell’invio a organi di stampa di una nota ufficiale del Commissario del Governo italiano, delegato all’amministrazione civile provvisoria dell’attuale Free Territory of Trieste, in cui veniva negato “paradossalmente contro ogni evidenza giuridica l’esistenza del Free Territory of Trieste e dei propri poteri” e si minacciavano ritorsioni verso “i cittadini che chiedono di esercitarne i diritti civili e fiscali conseguenti”.
Secondo Trieste Libera, l’iniziativa “giuridicamente stravagante” del Commissario del Governo, come si spiega nel comunicato, ha “lo scopo reale di tentar di delegittimare l’intera questione del Free Territory of Trieste nel momento in cui ostacola attivamente la procedura di intavolazione illegittima al Comune di Trieste del Porto Franco Nord”. Nel comunicato stampa il Movimento ribadisce che “il tentativo di eliminare il Porto Franco Nord è una truffa internazionale del valore di miliardi di euro, organizzata dal PD che guida il Governo e dai suoi gerarchi locali che hanno appena perso le elezioni amministrative”. Proprio per questo ultimo fatto, afferma Trieste Libera, “si può quindi comprendere che le pressioni di politici e speculatori sull’argomento siano enormi e che i responsabili stiano tentando il tutto per tutto”. Uno “scandalo” in merito al quale il Movimento preannuncia nei prossimi giorni “informazioni clamorose ed inedite”. In questo contesto, dice Trieste Libera, “le minacce della Commissaria verso i cittadini, i residenti e le imprese del Free Territory of Trieste che reclamano i loro sacrosanti diritti civili e fiscali sono intollerabili ed aggravano lo scandalo dei comportamenti illeciti spudorati delle autorità amministratrici italiane”.
In atto uno scandalo internazionale a Trieste?
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