San Gimignano (Toscana) 05 settembre 2014

In mostra a San Gimignano gli anni senesi del Pinturicchio

Aperta al pubblico, nella Pinacoteca civica di San Gimignano, una mostra dedicata al pittore umbro Bernardino di Betto, detto il Pinturicchio (Perugia, 1452 circa – Siena, 11 dicembre 1513), promossa dal Comune, dalla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le province di Siena e Grosseto, in collaborazione con l’Arcidiocesi di Siena, Colle di Val d’Elsa e Montalcino e la Fondazione Musei Senesi. Il Pinturicchio (o Pintoricchio) fu uno dei grandi maestri della scuola umbra del secondo Quattrocento, con Pietro Perugino e il giovane Raffaello.
Giorgio Vasari, che forse non fu molto “generoso” con questo pittore, descrisse la sua biografia in “Le Vite” del 1568, denominandolo Bernardino Pinturicchio.
Il comitato scientifico, che ha curato l’esposizione dal titolo Pintoricchio La Pala dell’Assunta di San Gimignano e gli anni senesi, è costituito da Cristina Acidini, Soprintendente per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze, Mario Scalini, Soprintendente i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le province di Siena e Grosseto e Claudia La Malfa, docente dell’Università telematica internazionale UniNettuno. La mostra è organizzata da Opera, società del Gruppo Civita, che dal 1° gennaio 2014 gestisce per l’Amministrazione Comunale i servizi di accoglienza e valorizzazione dei Musei civici di San Gimignano.
Prima dell’inaugurazione ufficiale, nella Sala Dante a cui ha partecipato il sindaco Giacomo Bassi, si era svolta una conferenza stampa per illustrare non solo la mostra, ma tutto un progetto di più ampio respiro, come hanno sottolineato l’assessore alla Cultura Carolina Taddei, il direttore del Gruppo Civita Alberto Rossetti e la professoressa Claudia La Malfa.
L’ambizioso progetto dovrebbe, con questa prima iniziativa, con cadenza annuale, proporre un approfondimento critico-storico intorno ai capolavori e ai maestri presenti nelle collezioni civiche.
Dopo questa prima mostra che inaugura, quindi, una serie di esposizioni, è in preparazione per il 2015 una esposizione su Filippino Lippi e i suoi meravigliosi tondi. Ogni mostra sarà “costruita” con prestiti di opere d’arte importanti e, anche se saranno numericamente ristrette per esigenze di spazio, le scelte dovrebbero raccontare vicende artistiche che hanno lasciato un grande contributo visibile nel patrimonio storico e artistico della città.
Nella Pinacoteca di San Gimignano è sempre stata esposta l’ultima grande pala di Bernardino Betti detto il Pinturicchio, la Madonna in gloria tra i santi Gregorio Magno e Benedetto, che fu dipinta tra l’ottobre 1510 e il febbraio 1512 per il monastero olivetano di Santa Maria Assunta a Barbiano, località a pochi chilometri da San Gimignano, e rappresenterebbe l’ultima opera documentata dell’artista, che morì l’11 dicembre 1513 a Siena, ove è sepolto, nella chiesa di San Vincenzo in Camollia.
Nella mostra sono esposte anche altre quattro opere – in prestito – provenienti dalla Pinacoteca Nazionale di Siena, come la Sacra Famiglia con San Giovannino, Madonna del Melograno e Adorazione dei pastori, quest’ultima attribuita alla sua bottega. Presente anche la Madonna col Bambino e San Giovannino proveniente dal Museo Diocesano di Città di Castello, rappresentando così quell’ambiente umbro nel quale il Pinturicchio si era formato prima di recarsi a Roma.
giorgio mancini
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