Buona partecipazione e ottimi apprezzamenti all’inaugurazione del MUVIS.
Pubblichiamo la sintesi dell’intervento del Commissario del Parco Marcello Vasselli:
.
– Il Parco dei Monti Lucretili oggi ha un nuovo gioiello del quale pregiarsi, fra i tanti di cui è già ricco questo vasto territorio di 18 mila ettari. Insieme ai gioelli rappresentati dai siti naturali e dalle specie che arricchiscono la biodiversità, dai borghi medievali, dall’architettura romanica o rinascimentale, dai siti preistorici e da tanto altro. Insieme a tutto questo c’è il gioello rappresentato dal Museo “Le vie e dei racconti”.
Le vie, sono simbolo di movimento, di vita. E questo museo è e sarà un luogo vivo, in movimento. Non solo perché il visitatore può interagire con lo spazio e le istallazioni, scegliere, giocare, riflettere e non subire i contenuti; ma soprattutto perché i temi, i racconti, le storie, i contenuti appunto del museo, rimandano continuamente ai luoghi e ai periodi storici.
Si entra per conoscere, attraverso i racconti, la percezione antica e moderna che le popolazioni hanno del proprio territorio e delle proprie origini. Se ne esce con la voglia di conoscere, dopo le storie, anche i luoghi, i borghi, i siti, le strade, i sentieri, le vie appunto di queste storie. Possiamo dire “un museo dove la conoscenza stimola conoscenza”.
Un museo che è anche un centro visita; un luogo che potrà ospitare attività, culturali, teatrali, laboratori rivolti soprattutto ai bambini e agli anziani dei comuni del Parco; e saranno proprio un bambino e un anziano del luogo a tagliare il nastro dell’inaugurazione.
Il MUVIS è un spazio dove si realizza una gestione integrata dell’ambiente e della cultura. L’integrazione fra ambiente e cultura è un obiettivo che perseguiamo con determinazione.
Il prossimo mese inaugureremo a Moricone anche il museo del “Paesaggio agrario dell’Ulivo”. I due musei, insieme a quello Preistorico Naturalistico di Percile costituiranno un polo museale che non può non comprendere la Villa di Orazio con il vicino Museo Civico Oraziano a Licenza. Un polo che non potrà non intrecciarsi con le altre ricchezze del parco che citavo all’inizio e con i musei della vicina media valle dell’Aniene.
Fra i temi in cui è suddiviso l’allestimento voglio citare il quinto, quello dove man mano che ci si allontana dal luogo abitato si entra nell’area del selvatico e aumenta nelle persone il senso di spaesamento e inquietudine, dove frequente è la presenza di figure ostili. È l’eterno tema della paura del diverso, del lontano da noi che ritorna soprattutto nei tempi di crisi come quello attuale. Osservarlo attraverso la leggenda, il mito, il racconto frutto di una ricerca scientifica ci aiuta a capirlo nella sua essenza, a percepire l’ignoto non come pericolo, ma come occasione di arricchimento, di conoscenza.
Lo vedrete, il museo è molto bello, non solo per la location, la bella ex chiesa di Santa Maria delle grazie, ma anche perché è stato allestito con professionalità e gusto dalla società ATI INGENIUM LOGIC, alla quale vogliamo esprimere un pubblico apprezzamento. Apprezzamento che voglio estendere anche al direttore del Parco, la sagace dott.ssa Laura Rinaldi e agli operatori dell’ente, a cominciare da Maura Giacomelli che ha seguito i lavori con il massimo impegno.
Ecco l’intervento della D.ssa Laura Rinaldi, direttrice del Parco dei Monti Lucretili:
Inaugurazione del Museo di Vicovaro Muvis – Intervento del Direttore Dott.ssa Laura Rinaldi
Che senso ha aprire un museo demoetnoantropologico, ovvero un museo sulla tradizione orale, nel Parco dei Monti Lucretili?
Si tratta di una tipologia di museo la cui missione è quella di conservare, raccogliere e implementare la memoria collettiva del territorio, l’immagine mentale che ne hanno le persone che lo abitano e che lo vivono. E’ l’insieme dei vissuti – racconti, suggestioni, ricordi – che danno forma e colore a questa immagine. Ogni luogo quindi può essere letto attraverso gli occhi della memoria dei suoi abitanti.
E’ un museo che risponde ad un nuovo concetto per la sua apertura agli aggiornamenti e alla collaborazione con la comunità locale, si presenta quindi come particolarmente vivo e partecipato, punto di ritrovo per giovani e anziani, centro culturale. Lega il territorio e le popolazioni alle tradizioni locali.
Questo intenso legame, dovuto alla tradizione orale trasmessa attraverso i racconti, arricchisce la consapevolezza da parte di tutti della propria storia e stabilisce, un forte rapporto tra le generazioni attraverso la trasmissione dei saperi con la consapevolezza che i beni immateriali costituiscono un patrimonio imprescindibile per le comunità.
La sistemazione, la conservazione e la valorizzazione di questo materiale documentario e la comprensione dei fenomeni culturali che ne deriva, infatti, ci danno l’immagine di un vissuto di esperienze di generazioni di abitanti. E questo materiale costituisce la base culturale delle popolazioni che hanno abitato gli spazi di questo suggestivo territorio montano e ci fa comprendere il senso e la funzione di questo museo, tappa fondamentale per la conoscenza del territorio e delle sue connessioni culturali e paesaggistiche individuate sia percorrendo la rete dei sentieri sia attraverso il lato magico, mitico, sovrannaturale o inconscio delle tradizioni orali e dei racconti.
Il museo è diviso in temi che hanno lo scopo di condurre per mano il visitatore ad una attenta lettura del territorio circostante evidenziando luoghi e periodi storici da indagare.
E’ compito e obiettivo del Parco valorizzare attraverso progetti coraggiosi il territorio, le comunità locali, la loro cultura. Ne è un esempio la creazione di un Polo Museale di cui il museo di Vicovaro ne è il primo componente. Progetto coraggioso non solo per la mole di lavoro che ne consegue ma soprattutto per l’impegno economico che comporta.
La gestione del Museo organizzata con personale dell’Ente e associazioni di giovani permette l’inserimento di questi in attività di spessore culturale e ricreativo in una concezione di responsabilità e attività condivise.
L’apertura quasi contemporanea dei Musei di Percile e Moricone offre al Parco la possibilità di fare sistema culturale e acquisire le potenzialità per partecipare alla organizzazione museale regionale con la possibilità di accedere anche ai sistemi museali regionali, in linea con quanto indica la legge regionale n. 42/97 che norma l’organizzazione dei servizi culturali sul territorio. Questo anche nell’intento di descrivere e rappresentare le peculiarità e le differenze nelle forme di vita del territorio, di promuovere scambi culturali, che possano favorire la conoscenza e il dialogo contribuendo così alla scoperta delle vocazioni e specificità locali e, attraverso l’apprezzamento della cultura locale, migliorino la qualità della convivenza e il rispetto del territorio.
Due parole sui dati finanziari relativi all’allestimento museale.
POR – FERS LAZIO 2007-2013
Progetto: Nei boschi misti tra Vicovaro e Campitello.
Spese per allestimento museo: E 283.416,47 – E 259.019,98 al netto degli oneri per la sicurezza.
Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato per la buona riuscita del progetto in modo particolare il geom. Maura Giacomelli che da sola ha seguito i lavori di questo museo e di quello di Moricone e ha appena accettato di seguire i lavori di allestimento del Museo di Percile.
Complimenti alla Ditta Ingenium Logic per l’allestimento davvero riuscito.