Si batte sempre come una leonessa, parla per oltre 30 minuti a braccio, citando atti e numeri di delibere che non ha nemmeno bisogno di guardare perché li conosce a memoria. Carolina Girasole, sindaco di Isola Capo Rizzuto dal 13 aprile 2008 al 26 maggio 2013, non ci sta e querela i tre componenti della commissione d’accesso al Comune per quanto scritto su di lei in quella relazione. Relazione dalla quale ha preso spunto la Prefettura per chiedere la sua incandidabilità “accettata acriticamente dal Tribunale di Crotone” dirà il suo avvocato Marcello Bombardiere.
Carolina Girasole ribatte punto su punto alle “insinuazioni scritte nella relazione, perché di preciso non mi viene addebitato niente”. Si presenta alla conferenza stampa con il suo avvocato, ma in platea ci sono ex assessori, revisori contabili, cittadini comuni, tutti i membri della cooperativa Terre Joniche-Libera Terra per la quale la Girasole si è battuta fino all’ultimo giorno perché gli venissero assegnati i terreni confiscati alla famiglia Arena e la struttura diventata poi ostello grazie ad un Pon Sicurezza da 1,2 milioni di euro presentato dall’Amministrazione Girasole.
Un fatto non di poco conto se si considera che nella relazione le viene imputato di non aver fatto niente sui beni confiscati.
Racconta e puntualizza Carolina Girasole: “Viene scritto che la mia amministrazione era un continuo con quella che c’era fino a prima dello scioglimento. Scrivono che Carmela Maiolo era il mio vice sindaco e che Antonio Frustaglia era il mio presidente del Consiglio, mi chiedo se sono stati letti gli atti visto che il mio vice sindaco presente in sala era Anselmo Rizzo e il mio presidente del Consiglio, Paolo Petrocca, è in prima fila, inoltre vengo chiamata Caterina nella relazione”.
Carolina Girasole smonta la relazione punto per punto nella parte che riguarda la sua amministrazione: l’appalto della mensa scolastica, il parco eolico con una convenzione firmata 2007 dall’allora commissario straordinario; il randagismo, i beni confiscati e la mancata toponomastica per la quale nella querela i membri della commissione sono citati anche per falso nella querela dell’ex sindaco. “Ci sono nove delibere che dimostrano l’esatto contrario di quanto scritto dai membri della commissione”.
Carolina Girasole si sta ancora difendendo in Appello dall’accusa di aver favorito la cosca Arena in cambio di favori elettorali. Accusa dalla quale il Tribunale di Crotone l’ha assolta con formula piena il 22 settembre 2015 dopo 168 giorni di arresti domiciliari. Assolta per non aver commesso il fatto e perché il fatto non sussiste. “Io rivendico l’operato della mia Amministrazione. Abbiamo fatto sempre tutto con un colloquio costante e diretto con la Prefettura di Crotone. Abbiamo fatto iniziative molto coraggiose nelle quali ci abbiamo messo la faccia. Spenti i riflettori sulle varie iniziative poi noi restavamo sul territorio, comminavamo per le strade con la gente che ci guardava male, ci hanno bruciato case, macchine, ci hanno minacciati. Noi siamo stati gli unici a resistere al sistema Jonny, e questo lo si può evincere dai nostri atti che parlano, delibere, determine e ordinanze sindacali”. “Non ho nessuna intenzione di candidarmi da nessuna parte, non è questo in discussione, ma non si può tacere davanti a situazioni del genere: voglio solo verità e giustizia rispetto a quanto da noi fatto, mentre invece ci accusano ancora”.
Anche sul comportamento del Tribunale di Crotone, che ha deciso per la incandidabilità, restano punti da chiarire: “Sono senza parole – dice l’avvocato Marcello Bombardiere – difensore di Carolina Girasole ed ex assessore nella sua Amministrazione comunale – Abbiamo avuto la documentazione necessaria dal Comune solo il giorno prima dell’udienza, per questo avevamo chieste un brave rinvio di qualche giorno, solo per mettere insieme i documenti e catalogarli, ma non solo non ci è stato concesso questo, ma non ci è stato concesso nemmeno di relazione ed esporre i nostri motivi”.
Nel corso della conferenza ha preso la parola anche l’ex dipendente del Comune di Isola, Raffaele Muraca, che con rabbia e grande emozione ha sbandierato una delibera dei Commissari prefettizi oggi alla guida dell’Ente. Una delibera del 31 maggio 2018 nella quale occorre modificare e integrare la convenzione tra Comune e cooperativa Terre Joniche- Libera Terra. In questa delibera viene ripercorsa la storia del bene confiscato agli Arena in località Cardinale, elogiando l’operato della Giunta (era quella di Girasole ndr) per l’assegnazione di quei terreni e di quel bene immobile. C’è, dunque, una parte di Stato che elogia l’operato della Giunta Girasole e un’altra che la stigmatizza. E Muraca chiede retoricamente: “In che Paese viviamo?”
Fonte CrotoneNews di Bruno Palermo