Il nuovo appuntamento della campagna di sensibilizzazione sull’inquinamento ambientale nel Territorio Libero di Trieste, organizzata dal Movimento Trieste Libera è sul terrapieno-discarica di Barcola, che ospita tra altre sedi di associazioni quella della società velica Barcola-Grignano che organizza la regata velica Barcolana. Sabato 12 alle 10 verrà effettuato un presidio. Il terrapieno di Barcola, circa 100.000 metri quadrati di superficie, è stato utilizzato dal Comune di Trieste quale principale discarica per lo smaltimento delle scorie degli inceneritori negli anni ’70 e ’80.
“Le analisi svolte – si legge nella relazione dei consulenti tecnici Gisotti e Sanna della Procura della Repubblica di Trieste (relazione del 9 febbraio 2007), – hanno dimostrato nell’area in sequestro la presenza di materiale contaminato oltre i limiti previsti dal D.M. 471/99 relativo alle aree soggette a bonifica, infatti le concentrazioni dei metalli, dei policlorobifenili, degli idrocarburi policiclici aromatici e degli idrocarburi sono risultate nettamente superiori ai valori limite previsti dal D.M. 471/99 come soglia limite per valutare lo stato di contaminazione dei terreni […]. La discarica di tali materiali pericolosi ha quindi determinato che un ambiente salubre ed incontaminato, destinato ad attività che richiedevano elevati standard di qualità, quali la balneazione e la mitilicoltura, e la ricreazione è stato di fatto non solo contaminato ma soppresso. Poiché tale materiale contaminato è stato discaricato senza che sia stata adottata alcuna opera di impermeabilizzazione né alcuna barriera che impedisse il suo contatto con l’ambiente ed in particolare con le acque marine antistanti e sottostante, esso nel tempo è stato e sarà lisciviato dalle acque marine meteoriche, dalle altre acque di percolazione e dal moto ondoso e trasferito in mare. […] Che le scorie dell’inceneritore fossero tali da cedere gli inquinanti in esse contenuti era comunque noto anche all’epoca dell’abbancamento nell’area di Barcola come dimostrato dall’indagine svolta nel 1981 dal Laboratorio di Igiene e Profilassi di Trieste […]”. Sul sito di GreenAction Transnational si può trovare l’estratto dell’indagine ecotossicologica.
Nonostante l’evidenza di una situazione estremamente preoccupante non sono stati presi ancora provvedimenti per porvi riparo e tutelare la salute pubblica. Da qui l’iniziativa del Movimento Trieste Libera per richiamare l’attenzione su uno dei simboli del degrado di Trieste.
Inquinamento, presidio MTL sabato sul terrapieno di Barcola
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