Catania (Sicilia) 08 gennaio 2017

Intervista a Guia Jelo: artista del panorama internazionale

Chi è Guia Jelo? Quali sono le tue passioni e come ti descriveresti?

Sono una donna siciliana, di 64 anni, un’attrice che ha fatto del teatro e del suo lavoro una delle sue più grandi passioni anche se attualmente è diventato quasi impossibile lavorare, e che sia soprattutto a Catania è il colmo…dato che ho riservato quasi tutta la mia carriera e i miei”doni” alla mia città e dato che proprio qui io sono riuscita ad esserne adorata dall’impotente,ignaro pubblico!. Ho paura del potere degli altri che devono decidere per me. Il mio è un pessimismo positivo, positivo perchè da questa pulsione nasce la lotta ,la voglia di trasformarlo in ottimismo o di deluderlo con i risultati ,ma aimè è e rimane comunque pessimismo!perchè è duro avere fiducia negli altri… Cito,a proposito delle opportunità che provengono da altri e mai da se stessi, un’attrice scomparsa di cui ho avuto la difficile opportunità di interpretare il ruolo in uno spettacolo importantissimo allo Stabile di Catania, quando la direzione era di Giuseppe Di Pasquale ! Ho ,infatti interpretato Daniela Rocca, attrice bellissima, catanese, morta malata di mente in un manicomio alle falde dell’Etna. A farla impazzire i conflitti,le devastanti delusioni e sconfitte del mondo della celluloide, gli incontri sbagliati e l’alcol.i fallimenti d’amore con Pietro Germi che l’aveva lanciata nel famosissimo film “divorzio all’italiana ” Prima di iniziare a studiarne il testo,ascoltai una sua intervista che diceva: “Sì, mi dicono che sono sulla cresta dell’onda, molto bella, in ascesa, però quello che io ho davanti sono gli altri, le opportunità che gli altri mi dovranno dare.riascoltai,dentro di me, queste parole(che sempre tartassano la mia inquieta mente di attrice senza mariti e sostegni…) anche prima di andare in scena allo Stabile di Catania nel 2015,appunto con “Sabbie Mobili”.testo magnificamente e con enorme forza sublime scritto dall’autore Domenico Trischitta(mio prezioso compaesano catanese)e diretto ,a due mani con me, dal maestro Massimiliano Perrotta,vero esempio di arte e di complicità professionale ,con spessore di maestria! Nella foto allegata è rappresentato il successo, il declino, la pazzia, l’amore e la morte di Daniela Rocca, incarnato da Guia Jelo, con un finale in scena di un coraggioso ma dolente orizzontale nudo integrale. Ecco, io non ci voglio andare in quelle sabbie mobili.

Tra le mie più grandi passioni c’è anche l’Arcangiologia, che studio ormai da 18 anni: mi documento presso Igor Sibaldi, François Bernard-Termes (Haziel), Franco Murè (che è un filosofo catanese e studioso del mondo arcaico che mi ha insegnato la tecnica di colori che attirano gli angeli) e lo scrittore ,romanziere e teologo Guido Guidi, che ringrazio pubblicamente. Il rapporto con gli angeli è una cosa estremamente affascinante,ma a un tempo stesso semplice ,quotidiana ,addirittura familiare…e che dire , soprattutto parlare in dialetto con loro: è bellissimo perché gli angeli siamo noi stessi, io con te, tu con me. Non ti senti mai sola, sei forte e ti puo salvare,in casi estremi, anche dal suicidio.

-Nel 2015 sei stata insignita di una carica importante, quella del Cavalierato, quanto è stato emozionante quel momento e cosa rappresenta per te?

-SI!SI! emozionantissimo!Ho ricevuto il cavalierato per mano del prefetto sua eccellenza Dottoressa Maria Guia Federico, su mandato e accettazione del presidente emerito Napolitano. Per me è stata un’emozione fortissima e un grande onore;io ho un dna(in questo senso )pazzesco mio padre era nella politica negli anni 70 ad alti livelli, un uomo politicamente esemplare di una onestà incommensurabile ,dedito al vero bene degli altri, come mio zio Riccardo Lombardi,mostro sacro che ha creato la vera Italia,quella giusta ,quella che io ,e non solo da cavaliere al merito della Repubblica,non vorrei mai fosse rovinata… quella di Lombardi(appunto mio zio!)e il suo grande compagno di politica Sandro Pertini: sono cresciuta con loro,appunto sulle loro ginocchia !ma voglio credere di aver meritato questa carica per il mio lavoro, ma anche e soprattutto per la mia umanità,il mio eccessivo amare !ma è come fosse un premio alla carriera di cui vado molto fiera.

-La Sicilia è la tua terra: quanto delle tue origini catanesi riesci a portare in scena ogni volta? Cosa pensi della sicilianità in generale?

-C’è una foto (in allegato, Guai e la foto a lato) scattatami da una fotografa bravissima, che è Angela Platania, alla sua mostra sull’Etna alla quale feci da madrina. Quella è la mia foto preferita perchè esprime a pieno la mia sicilianità. Cosa penso di essa? La risposta è in un’altra domanda che è la seguente: Cosa penso dell’Etna? Bisognerebbe chiedere a lei, a muntagna, cosa pensa di me! Visto che io so di appartenerle! Provengo dai suoi lapilli. Mi sento la sua sciara! ( il terreno dopo la colata lavica n.r.) “Idda è u’ foco”, io ciò che il fuoco è divenuto! Quella pietra nera, ferma, dolente, malinconica, nostalgica. La mia vita è una lunga U, una lunga A e poi di nuovo una U. Uaaaau! Un boato perenne dentro le vene e il cuore e non c’è un’eguale emozione di quella che provo nel sentirlo,quando idda , a muntagna,u fa sentiri!.

Parlavamo in privato!?oltre che di “Sabbie mobili” e di lavoro, come va invece la tua vita sentimentale?

Ecco appunto,non vorrei rendermi conto bene…ma sono forse finita nelle sabbie mobili sentimentalmente!?sono sola soletta “sedotta e abbandonata”(una costante) il mio matrimonio è durato pochissimo, abbiamo avuto due figli splendidi ma ci siamo abbandonati subito!forse a soli 21 anni, non avrebbe dovuto sposarsi ,il mio bel biondo maritino, perché era piccolo,un piccolo ,nel senso di giovane…uomo,anche se ,lo so, grande persona anche allora!. I miei figli mi adorano e ribadisco che le mie non sono carenze affettive, ma esclusivamente sentimentali. Ho bisogno di un uomo che mi cammini affianco, qualcuno che mi metta un cerotto sull’anima quando ne ho bisogno, non posso rivolgermi ai miei figli (amore supremu!!) per quello! Fisicamente mi piaccio, soprattutto d’estate, ma che me ne faccio ? C’è una foto (allegato in vespa) in cui si vede la mia età ma anche che “sono una gran figa ” anche se siamo d’inverno… ragazzi una vecchietta” pacchiona” come si dice a Catania, eppure in televisione mi fanno spesso interpretare il ruolo della “cozza” di turno, facendomi i capelli brizzolati e le rughe finte. Ecco io mi piaccio,si lo dico!e che c’è di male?? ma questo mi fa ancora più male , male (avrei preferito provare disgusto allo specchio ,auspicando una sana e saggia acquisizione della pace dei sensi) ci sto male perché ho 64 anni, (e donna,no uomo!)e non ho più la possibilità di guardarmi intorno.