Villapiana in provincia di Cosenza, paese di 6000 anime nel periodo invernale, coltiva una tradizione che ha qualcosa di arcaico, ancestrale. È una festa dove il popolo partecipa in modo spontaneo e senza una vera organizzazione. È una festa dove non ci sono palloncini, ma ci sono tanti bambini. non ci sono stand di degustazioni eno-gastronomiche ma gli adulti sono anche loro numerosissimi. Che festa è?
È una festa che fa riscoprire il paese per intero. Lo si gira quasi tutto. Ogni viuzza deve essere segnata dal frastuono dei partecipanti.
Dare il benvenuto a qualcuno significa fargli festa e, per i villapianesi in questo caso, il benvenuto lo si da a Marzo. Gli si da il benvenuto. In pratica era un rito scaramantico in quanto Marzo, essendo poco stabile metereologicamente, con il ” benvenuto ” si cercherebbe di ingraziarselo ..
Una festa tutta particolare in quanto, pur essendoci degli eccellenti musicisti con i classici strumenti della tradizione popolare, chi la fa da padrone sono barattoli legati con corde e trascinati in modo assordante. Pentole e coperchi vengono percossi da bastoni, secchi, vecchie lamiere ….di tutto pur di far rumore e fa ” sentire a Marzo ” tutto l’affetto che si ha per lui.
” Jàm’a scuntruè a Marz ” – Andiamo incontro a Marzo
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