La [fu] cascina Eustacca è una testimonianza dell’insipienza amministrativa in fatto di edilizia a Brembio. La prima notizia storica della cascina risale al primo quarto del XVIII secolo (1723): nella Mappa Carlo VI il sito risulta strutturato dalla corte rurale, definita dalla lunga cortina a nord, sulla strada che si allunga nel nucleo storico; l’ampia corte è delimitata anche da un corpo di fabbrica lungo il margine ad est, mentre al centro è riportato anche un edificio, probabilmente destinato a stalla per le bovine, sul luogo cui vi corrisponde l’odierna stalla. Tutti i riferimenti, sopra e in seguito, agli edifici, che oggi non esistono più!, sono del 2001, data di compilazione della scheda, da cui sono tratti, dei beni architettonici della Regione Lombardia (LO430-00056).
Una seconda citazione risale sempre al XVIII secolo, tra l’anno 1726 e l’anno 1757: la Tavola del Nuovo Estimo individua sul sito della corte una “Casa da Massaro”, possessione di Corneo Gio. Battista fu Antonio, del valore di oltre 64 Scudi. Contigui alla corte sono gli orti adacquatori della medesima possessione.
Altro documento del XIX secolo, compilato tra il 1867 e il 1887: la Mappa del Catasto Lombardo Veneto riporta con precisione la corte rurale, il cui impianto è complessivamente riconducibile alla situazione così come è giunta ai giorni nostri. Nell’anno 1887 la Tariffa d’estimo del Catasto Lombardo Veneto individua il sito della “Casa Colonica”, possessione di Sormani -Andreani Conti Lorenzo e Pietro fu Alessandro, cui è assegnata una rendita di Lire 183 e 60 Centesimi.
Veniamo al periodo tra il 1897 e 1902, nella Mappa del Cessato Catasto la corte della Cascina Eustacca mantiene inalterato l’impianto, già consolidato a partire dalla seconda metà dell’Ottocento. Si registra solo una rettifica sul corpo delle case coloniche ad ovest, con un lieve incremento di sedime della porzione attestata sulla Strada di San Michele.
La cascina, dunque, rappresentava, come altre costruzioni una porzione della storia di Brembio. La si è lasciata abbattere per permettere un nuovo insediamento abitativo che avrebbe dovuto essere costruito rispecchiando le caratteristiche del precedente complesso. La crisi ha ridotto Brembio ad un paese in vendita che nessuno compra né comprerà per molti anni a venire, visto l’impoverimento del tessuto economico commerciale, dovuto sì a mancanza di risorse ma anche – è il caso di sottolinearlo, – a tanta insipienza amministrativa, e una carenza di servizi praticamente ridotti a quelli obbligatori o poco più (quel minimo in più, vox populi, bastante per vantare tronfiamente mirabilia sul giornalino comunale). Il complesso della cascina Eustacca come mostrano alcune fotografie oggi è un cumulo di macerie, ed il progetto originale che si vede esposto in alcune altre immagini su un cartellone, ritirato, secondo indiscrezioni con tutta probabilità non sarà più realizzato. Quei sassi, quelle macerie sono simbolo e monito del degrado, dell’abbandono e della desolazione di vie del nucleo storico che hanno perso la vitalità d’un tempo, trasformate, senza retorica, in strade di campagna per l’attraversamento oggi di mastodontici mezzi agricoli.
L’Eustacca, bene architettonico lombardo che non esiste più
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