Uscirà domenica 12 febbraio, prima domenica degli Abbà, il numero 26 de La Diana, periodico di etnografa canavesana che festeggia quest’anno un quarto di secolo. Il capitolo d’apertura è dedicato al corposo bilancio dei primi 25 anni della rivista, durante i quali si è cercato di valorizzare le caratteristiche peculiari dello Storico Carnevale di Ivrea attraverso ricerche, documenti inediti e una meravigliosa raccolta di fotografie stupende. A seguire, il benvenuto al Generale, il trentunenne Claudio Ferrero. E poi l’articolo “Che gran casino il 1° Libro dei Verbali”, dove viene spiegato come il Sostituto Gran Cancelliere Arturo Devalle abbia cercato di fare “chiarezza”; fanno seguito delle coloratissime pagine in cui i Citoyens de la Ville d’Ivrée 1798 piantano l’Albero della Libertà e, con Carnevalgustando, compiono un percorso musical-gastronomico all’insegna dell’allegria. Doveroso leggere l’articolo Perché tutti a Carnevale devono indossare il berretto frigio. E poi, con una nuova splendida impostazione grafica, le pagine che narrano a colori la campagna del 2016. E poi, i ricordi sparsi di Diego Sabolo, personaggio noto del mondo eporediese; poi una curiosa lettera del 1928 trovata da Raimondo Mazzola parla di un “Barone”, che sembra nascondersi sotto le mentite spoglie del Generale. E ancora: uno studio clinico serissimo del dottor Ugo Maggiorotti, che tratta la rottura del naso da getto di “arancie”; quindi due particolari cronache inedite del 1896 e del 1909. Divertenti le strip di Francesco Gioana, che ripropone delle vignette pubblicate nel lontano 1994: tutto cambia per restare sempre uguale! Puntuale quindi si presenta la sequenza attesissima degli eporediesi doc, gnoch e demignoch, che continuano a lievitare perché ogni anno la lista si allunga. Nel numero 26 de La Diana gli anniversari si sprecano: trent’anni la fagiolata di Monte Navale; cinquanta la fagiolata di San Lorenzo; i primi quarantacinque anni dei Diavoli Aranceri in un libro ricco di ricordi, persone e tanti fatti. Quindi la sconosciuta composizione della Banda dello storico Carnevale di Ivrea e le lunghe, appassionate interviste nel modo dei cavallanti. Una chiusa all’insegna del sorriso con un articolo che il lungo titolo descrive dettagliatamente: I fiumi di parole che hanno inondato il Duemilasedici: Quel pasticciaccio brutto dello Statuto e la resistibile ascesa della bolla mediatica sui fuochi.
La Diana festeggia un quarto di secolo
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