Anche quest’anno la città si appresta a vivere l’appuntamento di Sànd’Martìn’, giunto alla XVI edizione, con una serie di iniziative finalizzate a valorizzare sempre di più uno dei momenti tradizionali della vita della città. Da venerdì 11 novembre a domenica 13 novembre la città si animerà con stand gastronomici, spettacoli teatrali, attività culturali, show cooking con degustazioni e momenti di riflessione sul vino e il territorio.
“Con la festa di Sànd’Martìn’ – spiega il Vice Sindaco e Assessore all’Agricoltura, Francesco Sderlenga – la città di San Severo, insieme alle aziende vitivinicole del territorio, festeggia la produzione del vino nuovo, proponendo la degustazione dei vini e la conoscenza delle cantine del territorio, che hanno non solo un ruolo importante per la nostra economia, ma sono anche custodi di un patrimonio agricolo, culturale e storico che va protetto e promosso oltre i confini locali. Anche quest’anno la festa di Sànd’Martìn’ sarà l’occasione per discutere con esperti del settore della valorizzazione del comparto vitivinicolo locale e per definire strategie di sviluppo,anche in funzione del rilancio del Consorzio di tutela e valorizzazione della Doc San Severo , che deve diventare un strumento di sinergia tra le istituzioni e i privati per predisporre insieme un piano di marketing del territorio”.
I presidenti delle associazioni coinvolte infatti Tommaso Ciavarella per la Associazione Daunia Enoica, Amedeo Renzulli per l’AIS Delegazione di Foggia, Paki Attanasio per l’APS La Strada dei Sapori, Raffaele Florio per l’Associazione Turistica PRO LOCO Città di San Severo, Felice Mirandaper l’ Associazione Valorizziamo San Severo, Alfredo Curtotti per il Consorzio per la Valorizzazione e per la Tutela dei Vini DOC San Severo, Peppino Clemente per il CDR Centro di Ricerca e di Documentazione per la Storia di Capitanata, Maria Grazia Cristalli per l’International Inner Wheel – Club di San Severo C.A.R.F. e Amalia Antonacci per ilTouring Club Italiano-Territorio di San Severo ritengono che collaborare in rete comporta più fatica e dedizione, ma basta predisporsi ad un nuovo modello di comunità più funzionale, economicamente più florida e socialmente sostenibile, per godere di maggiori vantaggi.