Lo scorso martedì 13 ottobre, a Livraga presso la sala consiliare del Comune, si è tenuto l’incontro-dibattito organizzato dal Comitato “No logistica in aree agricole – Salviamo il Lodigiano” sull’annunciato insediamento di una nuova logistica nel territorio compreso tra Ospedaletto Lodigiano e Livraga su un’area adiacente all’autostrada di 200 mila mq, attualmente interamente terreno agricolo, ad opera della multinazionale francese FM Logistic col benestare di tutti i Comuni interessati.
Come per la logistica di Brembio, al momento della sua costruzione, – logistica oggi ambito operativo della statunitense XPO Logistics Inc., che ha acquisito l’attività della francese Norbert Dentressangle SA, che a sua volta aveva incorporato parte degli stabilimenti italiani della tedesca Fiege, – viene sulla carta promessa la possibilità di assunzione di 250-300 lavoratori, naturalmente con contratti e modalità di impiego da definire: a Brembio si è visto il beneficio apportato in termini di occupazione di manodopera locale, praticamente nullo dal momento che la logistica si serve di cooperative con personale extracomunitario, come altrove in genere, assunto a condizioni di vero e proprio sfruttamento.
Tra i partecipanti all’incontro il prof. Pileri del Politecnico di Milano che ha sottolineato l’assurdità di ulteriore spreco di suolo agricolo stanti le tante aree dismesse. Con l’eccezione del sindaco di Livraga, ospite della manifestazione, i sindaci degli altri Comuni interessati ed il presidente della Provincia hanno brillato per la loro assenza, sebbene invitati.
Come evidenzia il Movimento 5 Stelle di Casalpusterlengo, in un post sull’evento, la Regione Lombardia l’anno scorso ha votato una legge sul consumo di suolo che, nonostante le imperfezioni evidenziate nel dibattito, ha un’impostazione basata in primis sul recupero delle aree dismesse, ma un accordo tra i Comuni interessati dal progetto, col benestare della Provincia e della Regione stessa, potrebbe dare il via a una deroga. L’escamotage pensato dai politici lodigiani, che come tutti i politici d’Italia si credono più furbi delle leggi e disposizioni che loro stessi approvano, sarebbe quello di riconvertire in aree verdi altre aree di pari superficie indicate nei Piani di governo del territorio dei diversi comuni come aree edificabili, aree già a verde in quanto risultano edificabili solo sulla carta stante la pesante crisi del mercato edilizio e la insana quanto sterile fregola edificatoria del periodo in cui i Piani sono stati approvati. “Non si può barattare la cementificazione certa di un’area agricola con la rinuncia a una promessa di cementificazione di pari superficie”, sottolineano i Cinque Stelle. Potrebbe avere un qualche senso se si rimuovesse in cambio il cemento da aree dismesse per riportarle a verde, cosa che per il costo forse non renderebbe appetibile lo scambio.
La morale della vicenda del possibile insediamento della logistica tra Ospedaletto e Livraga è ancora una volta la dimostrazione della inadeguatezza degli amministratori lodigiani, per lo più al servizio di particolari interessi forti piuttosto che della popolazione che amministrano, mantenuti sulle poltrone grazie a clientele e ai ridotti numeri dei rispettivi elettorati, stante la moltitudine di piccoli comuni in cui è suddiviso il territorio.
La follia della cementificazione in un incontro a Livraga
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