Così molti residenti di questa terra in cui la memoria ha ancora un valore forte e a cui ha insegnato qualcosa. In occasione della commemorazione dell’eccidio di Marzabotto,70 anni fa, è stata forte la presa di posizione da parte di molti cittadini della zona. Il testo che allego è quello tratto da Radio Città del Capo, Bologna:
Bologna, 30 set. – “Se ci sarà Federica Mogherini non ci saremo noi”. Suona un po’ così la lettera aperta spedita all’indirizzo dei sindaci di Marzabotto, Monzuno e Grizzana Morandi, e firmata da alcuni pacifisti. Il primo firmatario è Pierpaolo Lanzarini, ex assessore di Sasso Marconi e residente nell’area del Parco di Monte Sole. In ballo c’è la partecipazione del ministro degli esteri, e alto rappresentante dell’Unione Europea per la politica estera e la sicurezza comune, alle celebrazioni del 70esimo anniversario della strage di Monte Sole. Domenica prossima, infatti, secondo il programma ufficiale, sarà Mogherini a tenere il discorso ufficiale sul palco allestito a pochi metri dal Sacrario che raccoglie le spoglie delle vittime del massacro.
La lettera sta raccogliendo in rete il consenso di una parte del mondo pacifista. Si contestano al Ministro degli Esteri, alto rappresentante dell’Unione Europea per la politica estera e la sicurezza comune, le posizioni assunte durante gli ultimi bombardamenti israeliani a Gaza e l’appoggio agli ucraini di piazza Maidan. Inoltre i pacifisti accusano Mogherini di aver, in barba alla Costituzione e in particolare all’articolo 11, inviato le armi ai peshmerga curdi in lotta contro l’Isis.
Secondo i firmatari dell’appello, la partecipazione di Mogherini alla manifestazione che commemora la strage dell’autunno 1944, quando nazisti e fascisti uccisero 770 persone nei paesi e nei borghi attorno a Monte Sole, sarebbe “in contrasto profondo e insanabile col messaggio di pace che dovrebbe levarsi da questo territorio“. Per questo, annunciano i firmatari, se sarà confermata la presenza di Lady Pesc, loro diserteranno le celebrazioni.
Di seguito il testo integrale della lettera.
“Siamo cittadini delle valli del Reno e del Setta, ma non solo. Abbiamo a cuore Monte Sole e la memoria della strage che qui si è compiuta. Crediamo fortemente nel valore di questa memoria e nella possibilità di renderla strumento di costruzione della Pace. Solo così la memoria potrà diventare la linfa vitale del nostro domani. Ci riconosciamo pienamente nell’articolo 11 della nostra Costituzione “L’Italia ripudia la guerra…”. Costituzione che i nostri rappresentanti nelle istituzioni dovrebbero difendere strenuamente da ogni tentativo di stravolgimento o di forzatura anche perché scritta proprio grazie al sangue di queste vittime. Per questo motivo, la signora Mogherini, ministra guerrafondaia, fornitrice di armi a paesi e fazioni in lotta in sfregio alla Costituzione, sostenitrice delle ragioni dei nazisti ucraini e dei bombardamenti israeliani a Gaza, non ce la vorremmo a parlare a Marzabotto. Ci sembra proprio fuori luogo. In contrasto profondo e insanabile col messaggio di pace che dovrebbe levarsi da questo territorio. Il ministro Mogherini non è stato chiamato in nostro nome! Mai più la guerra è divenuto per noi, a Monte Sole, un comandamento. Non possiamo dunque acconsentire a che il nome, i luoghi e la memoria di queste terre vengano strumentalizzati da politiche di propaganda o per ripulire l’immagine di chiunque. Per questo motivo non parteciperemo, in occasione di questo anniversario, alla manifestazione del 5 ottobre.”
Alla fine, a Marzabotto c’è andato il ministro all’Ambiente Galletti, che è nativo di quelle parti e ritenuto più ‘gradito’.
Le foto sono mie, di archivio persomale