Trieste (Friuli-Venezia Giulia) 29 settembre 2015

La Voce di Trieste denuncia il silenzio stampa sulla IPR FTT

“Da ormai sette giorni i quotidiani di Trieste il Piccolo e Primorski dnevnik, la Rai e quasi tutti gli altri media italiani stanno nascondendo ai lettori la notizia che il Free Territory of Trieste ha comunicato il 21 settembre il ripristino diretto della propria rappresentanza internazionale violata dal Governo italiano quale amministratore provvisorio”, così, con una netta denuncia, La Voce di Trieste apre un articolo pubblicato oggi, 29 settembre, sul sito online (www.lavoceditrieste.net) che titola “Il Free Territory of Trieste riattiva la Rappresentanza Internazionale, Roma impone la censura stampa”.
Secondo La Voce di Trieste “il silenzio stampa non è una scelta professionale dei media, ma un’imposizione politica delle autorità amministratrici italiane che li condizionano con mezzi politici ed economici”. Il motivo che spinge la testata diretta da Paolo Giovanni Parovel a stigmatizzare una operazione di non informazione in città è la considerazione che la censura riguarda un avvenimento di natura politica ed economica di grande importanza sulla questione di Trieste e del suo Porto Franco internazionale, il più importante – viene detto, – dopo i trattati e gli accordi del 1947, del 1954 e del 1975. Nell’articolo, inoltre, si aggiunge che il silenzio stampa imposto conferma “che il Governo italiano è in pieno torto e non ha strumenti legittimi per opporsi alla ricostituzione di una rappresentanza diplomatica del Free Territory of Trieste presso le Nazioni Unite, le altre organizzazioni internazionali e gli altri Stati”.
Come si ricorderà – se ne è parlato su Youreporter nell’articolo “Riattivata rappresentanza internazionale del Free Territory”, – il 21 settembre scorso, in una conferenza stampa nella sede del Movimento Trieste Libera in Piazza della Borsa, era stato annunciato l’avvenuto ripristino della rappresentanza internazionale del Free Territory of Trieste. Il Governo italiano, cui le Nazioni Unite avevano affidato la rappresentanza internazionale del Free Territory con il mandato di amministrazione civile provvisoria, non ha mai rinunciato ufficialmente a tale rappresentanza, ma la ha “disattivata per impedire ricorsi ed accertamenti internazionali contro le proprie gravi violazioni del mandato”, è stato detto nella conferenza stampa. Il ripristino della rappresentanza internazionale istituita come organizzazione legittimata con delega diretta di soggetti privati, pubblici e internazionali titolari dei diritti violati dal Governo italiano amministratore infedele, è operativa dal 16 settembre scorso con i ruoli e con gli strumenti delle rappresentanze diplomatiche; tali soggetti sono cittadini, residenti ed imprese del Free Territory e degli Stati che hanno diritti sul Porto Franco internazionale di Trieste. Al Governo italiano rimane l’ordinaria amministrazione civile provvisoria del Free Territory fino a che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite non provveda a sostituirlo con un nuovo amministratore. In conseguenza della sua istituzione la Rappresentanza provvisoria ha inviato 236 richieste di accreditamento a Stati e organizzazioni internazionali di cui il Free Territory è membro o di diritto o per forza di trattati specifici.
La Voce di Trieste afferma che, nonostante gli sforzi di ostacolare la riattivazione delle difese giuridiche e politiche del Free Territory e del Porto Franco internazionale da parte del Movimento Trieste Libera, ad opera di “agenti locali del Governo italiano amministratore” che hanno tentato di isolare il Movimento e di paralizzarne l’azione “con propagande, minacce, persecuzioni giudiziarie e con la creazione di gruppuscoli dissidenti estremisti per allarmare la Comunità internazionale”, l’attenzione internazionale è al contrario cresciuta perché la riattivazione completa del Territorio Libero come microstato con l’unico Porto Franco internazionale del mondo rappresenta un interesse strategico di Stati e gruppi finanziari che vedono nei suoi privilegi economici e fiscali un ottimo investimento. Il problema di Trieste, sottolinea l’articolo de La Voce di Trieste, sta nelle violazioni del mandato da parte dell’amministratore attuale, il Governo italiano, che “può essere sostituito nell’incarico in qualsiasi momento perché danneggiando il Free Territory ed il Porto Franco di Trieste danneggia tutta la Comunità internazionale”. Danni “tollerati in passato per i problemi strategici della guerra fredda e poi della dissoluzione della Jugoslavia”.
Il ripristino della rappresentanza internazionale del Free Territory è determinante nello sviluppo delle “attività portuali e finanziarie internazionali per le quali il Free Territory & Free Port of Trieste sono stati costituiti e mantenuti in esistenza giuridica dal 1947”. E, si afferma, “il Governo amministratore infedele lo sa benissimo, e non avendo altri argomenti impone un silenzio stampa che viola la democrazia ed il diritto-dovere fondamentale d’informazione dei cittadini e dei giornalisti”. Due violazioni le ultime, cui La Voce di Trieste rimedia pubblicando online nel sito la notizia oggetto di censura e l’atto costitutivo della “International Provisional Representative of the Free Territory of Trieste, I.P.R. F.T.T”.