La salute dei cittadini continua a non essere tra le priorità di chi ci amministra
Come si può parlare di pulizia del paese quanto lo stesso viene abbandonato tra la fogna?
Alla fine della scorsa settimana si è intervenuti sul pozzetto fognario situato nel torrente Saitta di Lazzaro, ove da tempo sistematicamente fuoriescono i liquami fognari accompagnati da reflui. A distanza di qualche giorno il grave inconveniente igienico sanitario si è ripresentato. Invero nel pomeriggio dello scorso 29 gennaio ho constatato una fiumara di acque fognarie nere con reflui che dopo aver percorso l’alveo fluviale finiscono a mare danneggiando l’ambiente marino. Come già segnalato anche alle articolazioni comunali, con l’intervento di imprese specializzate in autospurgo il problema non si risolve e si utilizza in modo improprio denaro pubblico. Non si comprende sulla base di quali elementi si richiede l’intervento delle suddette ditte. Bisogna intervenire con le modalità della somma urgenza e risolvere definitivamente le criticità.
Alcuni abitanti del luogo mi hanno riferito di aver telefonicamente segnalato la problematica in atto all’Amministrazione comunale, evidenziando i disagi che provocano le pestilenziali esalazioni fognarie.
Anche dalla vasca di raccolta delle acque fognarie situata nel torrente San Vincenzo, da mesi e mesi continuano ininterrottamente a tracimare dalle pareti le acque fognarie accompagnate da reflui. Le emissioni fognarie si percepiscono a notevole distanza.
Visto che l’ente competente ad intervenire, sebbene attivato anche dall’ARPACAL, non ha adottato i dovuti provvedimenti a tutela della salute pubblica e a salvaguardia dell’ambiente, si chiede l’intervento dell’Ente territorialmente competente “ in danno” del soggetto inadempiente.
Non esistono ragioni idonee che possono giustificare tale disservizio, né l’assenza di fondi può giustificare l’inerzia dell’ Amministrazione competente. Ciò è stato precisato dal Giudice del Tribunale di S.Maria Capua Vetere con la nota sentenza del 9 dicembre 2004, che ha richiamato quanto in precedenza affermato dalla Corte di Cassazione, circa la impossibilità di considerare le difficoltà economiche del Comune nella gestione di una discarica di rifiuti urbani come una causa di giustificazione e di non esigibilità della condotta richiesta: “La gestione dei Comuni costituisce infatti una assoluta priorità, in quanto incide su interessi di rango costituzionale, come la salute dei cittadini e la protezione delle risorse naturali, sicché non ha rilievo giuridico la insufficienza delle risorse, dovendo le stesse essere destinate in via prioritaria al soddisfacimento delle predette esigenze rispetto ad altre”.
Vincenzo CREA
Referente unico dell’ANCADIC
e Responsabile del Comitato spontaneo “Torrente Oliveto”