LE MINACCE
08.02.2016
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di Francesco Gangemi
Tutti se ne fregano della mia tragedia a seguito dell’illegittimo e paramafioso licenziamento di Guardia Giurata per mano della potente famiglia Basile, a causa delle mie denunce che hanno prodotto, almeno fino a oggi, solo un effetto devastante su di me. Dramma che ha coinvolto la mia famiglia e i testimoni, senza curarsi della compiacente tutela che molte autorità preposte alla repressione dei reati offre ai Basile, e senza preoccuparsi di noi che rischiamo da anni di essere ammazzati. Ho dovuto modificare il mio stile di vita, adattandomi, in modo non indifferente, alle minacce di ogni genere che mi sono pervenute. E’ vero, affermano gli scienziati dell’investigazione raffinata e spesso fuorviante, che chi decide di porre in essere un’azione delittuosa clamorosa, non avverte il destinatario. Di converso, i delinquenti ricorrono alle lettere minatorie per ingenerare panico nelle famiglie. Ed è quello che a me sta accadendo nell’indifferenza generale. In alcune lettere, l’anonimo palermitano mi avverte della rappresaglia che ha in animo di attuare. Trattasi di errore o solo di confusione? Sta di fatto, che non vado da anni in un ospedale pur avendone necessità per via delle patologie di cui soffro. Non frequento locali pubblici e ho la certezza che non sanno cosa escogitare, come l’anonimo palermitano scrive in una delle lettere, per camuffare il mio omicidio in suicidio. La verità è che mi hanno scaraventato in un pericoloso vortice di matrice spionistica. Pubblico di seguito le virtuose minacce pervenutemi dall’anonimo palermitano. Da anni sono finanche pedinato. Numeri di targa illeggibili o coperti da grosse catene se sono delle moto, per evitare che si leggano, addirittura, in molte occasioni le moto sono prive di targa. Chiarisco che sono stato quasi sempre in compagnia di parenti o di residuati amici in occasione di questi episodi delittuosi verificatisi in Palermo e altra città.
Chi investiga non ha mai verbalizzato i testimoni, e qui casca l’asino: l’interesse a camuffare la verità da parte di alcuni soggetti che si prestano a coprire le malefatte della famiglia Basile.
Gioacchino Mattiolo
DIBATTITONEWS.IT