Tra i punti all’ordine del giorno affrontati nell’ultimo consiglio comunale di Brembio dell’11 luglio scorso, vi era l’esame e approvazione delle modifiche apportate al regolamento dei controlli interni, che il consiglio aveva approvato nel gennaio 2014, avvenuta con voti unanimi dei consiglieri presenti. Vediamo di cosa si tratta.
Nel 2012 con il DL n.174 sono state introdotte nuove norme miranti al rafforzamento dei controlli interni degli enti locali, modificando ed ampliando quanto già era previsto nel Testo unico, rendendo necessario un regolamento approvato dal consiglio comunale che definisca gli strumenti e le modalità di controllo interno, regolamento che a Brembio è stato approvato con delibera di consiglio n. 4/2013.
Le modifiche che il consiglio ha esaminato nella seduta dell’11 luglio avevano innanzitutto l’obiettivo di rendere concreto il collegamento tra il sistema dei controlli interni e la normativa anticorruzione, prevedendo maggiori controlli per le aree di attività individuate dal Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (PTPC) come maggiormente esposte al rischio corruzione. Secondo scopo delle modifiche era l’eliminazione del controllo strategico, inserito nel regolamento al momento della sua prima approvazione, in quanto esso non è obbligatorio per i Comuni con una popolazione inferiore a 15 mila abitanti. Terzo obiettivo modificare la cadenza dei controlli da trimestrale a semestrale, in un’ottica di semplificazione delle procedure che tiene conto del fatto che il Segretario comunale è in convenzione con altri tre Comuni.
Il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione è lo strumento attraverso cui le Amministrazioni definiscono la propria strategia di prevenzione del fenomeno corruttivo. Esso consiste in un piano di attività, articolato in più fasi, volto a comprendere l’esposizione al rischio corruttivo dell’Amministrazione e a individuare le misure organizzative necessarie a contenere la probabilità di accadimento degli eventi rischiosi. Il Piano Nazionale Anticorruzione, introdotto con la legge n. 190/2012, lo definisce “un programma di attività, con indicazione delle aree di rischio e dei rischi specifici, delle misure da implementare per la prevenzione in relazione al livello di pericolosità dei rischi specifici, dei responsabili per l’applicazione di ciascuna misura e dei tempi”.
Il PTPC del Comune di Brembio per il triennio 2014-2016 contempla numerose materie sottoposte al rischio di corruzione. Ne elenchiamo, a titolo esemplificativo, alcune particolarmente sensibili: i procedimenti di autorizzazione e di concessione; i procedimenti di scelta del contraente per l’affidamento di servizi, lavori e forniture; i procedimenti di concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari nonché di attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed a enti pubblici e privati; i procedimenti relativi alle opere pubbliche; i procedimenti relativi alla manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici pubblici nonché i procedimenti relativi alla gestione degli stessi; i procedimenti relativi all’edilizia privata e cimiteriale nonché il condono edilizio; i procedimenti di competenza dello Sportello Unico delle Attività Produttive; i procedimenti relativi alla pianificazione urbanistica (strumenti urbanistici e pianificazione di iniziativa privata); i procedimenti relativi a controlli ambientali; ogni procedimento cui conseguano flussi finanziari.
Sezione del PTPC è il Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità (PTTI), che definisce le misure, i modi e le iniziative volti all’attuazione degli obblighi di pubblicazione previsti dalla normativa vigente e ad assicurare la regolarità e la tempestività delle informazioni. Il nodo centrale è la qualità delle informazioni. A tal proposito il PTPC, all’art. 17 comma 1, stabilisce che “il Comune garantisce la qualità delle informazioni inserite nel Sito Istituzionale nel rispetto degli obblighi di pubblicazione previsti dalla legge e ne salvaguarda l’integrità, l’aggiornamento, la completezza, la tempestività, la consultabilità, la comprensibilità, l’omogeneità e l’accessibilità”.
Le modifiche apportate al regolamento dei controlli interni
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