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L’INIZIATIVA
Legalità fa rima con libertà (anche economica)
Si è svolta mercoledì 26 novembre “Legalità mi piace”, l’iniziativa di mobilitazione promossa a livello nazionale da Confcommercio per denunciare abusivismo, contraffazione e altri fenomeni criminosi che gravano sull’economia e sulle imprese. Nella sede della Confcommercio di Arezzo le massime autorità locali e i rappresentanti delle forze dell’ordine: il prefetto di Arezzo Saverio Ordine, il questore Enrico Moja, il comandante provinciale dei Carabinieri Luigi Arnaldo Cieri, il comandante provinciale della Guardia di Finanza Andrea Tesi, il presidente della Camera di Commercio Andrea Sereni, il prosindaco Stefano Gasperini. Insieme alla presidente della Confcommercio Anna Lapini e al direttore Franco Marinoni hanno analizzato la situazione aretina.
Legalità, sicurezza, contrasto ai fenomeni dell’abusivismo, della contraffazione e della concorrenza sleale. Questi i temi affrontati questa mattina (mercoledì 26 novembre) ad Arezzo nella sede di Confcommercio durante la seconda edizione di “Legalità mi piace”, l’iniziativa ideata dall’associazione di categoria a livello nazionale, che si è svolta in contemporanea in tutte le sedi Confcommercio d’Italia e si è aperta con il collegamento streaming a Roma, per ascoltare gli interventi del Ministro Angelino Alfano e del presidente nazionale dell’organizzazione di categoria Carlo Sangalli.
Ad Arezzo erano presenti il Prefetto Saverio Ordine, il Questore Enrico Moja, il comandante provinciale dei Carabinieri Luigi Arnaldo Cieri e della Guardia di Finanza Andrea Tesi, che insieme al presidente della Camera di Commercio Andrea Sereni e al prosindaco di Arezzo Stefano Gasperini erano stati invitati dalla presidente della Confcommercio Anna Lapini e dal direttore Franco Marinoni, che ha introdotto la Giornata spiegandone le finalità.
“Come ha detto il presidente nazionale di Confcommercio Carlo Sangalli parafrasando Piero Calamandrei, non c’è libertà, neppure economica, senza legalità. Così, per il secondo anno consecutivo abbiamo voluto puntare i riflettori su quei fenomeni illegali che, direttamente o indirettamente, incidono sull’economia e incombono su imprese ed occupazione”, ha spiegato il direttore Franco Marinoni, “abusivismo, contraffazione, furti, rapine sono soltanto alcune di queste minacce, che ogni giorno impoveriscono e peggiorano il nostro Paese, oltre a rovinare la qualità della nostra vita e del nostro lavoro”.
“Noi imprenditori chiediamo ai rappresentanti delle forze dell’ordine e delle istituzioni di continuare a farci sentire forte e chiara la loro presenza al nostro fianco, di essere vicini alle nostre imprese con segnali di attenzione anche piccoli, ma concreti e quotidiani”, ha detto la presidente della Confcommercio Anna Lapini, “chiediamo più presidio del territorio, più controlli, chiediamo tolleranza zero e azioni di repressione dei fenomeni illegali. Ma, soprattutto, chiediamo la certezza della pena, perché è l’unico vero deterrente al crimine, più ancora della severità della pena”.
Il Questore Enrico Moja ha evidenziato nel decreto svuota-carceri una delle criticità che rendono difficile l’azione di contrasto dei fenomeni criminosi: “è un decreto che purtroppo non va affatto d’accordo con la richiesta di tolleranza zero che ci viene dagli imprenditori. Ma posso confermare che nel 2014 nella provincia di Arezzo la situazione è migliorata rispetto ad un anno fa: sono diminuiti anche i cosiddetti reati di percezione, quelli che saltano agli occhi dell’opinione pubblica come furti, scippi, rapine. Le risorse su cui le forze dell’ordine possono contare sono diminuite, ma c’è lo stesso impegno a continuare nel nostro lavoro anche in collaborazione con le associazioni di categoria. Per fortuna Arezzo è una città che collabora, sono molte le segnalazioni che ci arrivano da cittadini e imprenditori”.
Un richiamo al senso di responsabilità di tutta la comunità è venuto anche dal comandante provinciale dei Carabinieri Luigi Arnaldo Cieri: “tutti i cittadini possono e anzi hanno il dovere morale e giuridico di unirsi all’impegno costante e quotidiano delle forze dell’ordine, denunciando o comunque segnalando le situazioni anomale, senza avere timore”. Ha poi ricordato alcuni risultati dell’attività dell’Arma, che schiera in provincia di Arezzo 500 Carabinieri: “350 arresti nel 2014 e 3.500 denunce a piede libero, poi sequestri di prodotti contraffatti, dai gioielli all’elettronica, per un valore di quasi centomila euro”.
Anche il comandante provinciale della Guardia di Finanza Andrea Tesi ha evidenziato il fenomeno della contraffazione in provincia di Arezzo: “negli ultimi tre anni abbiamo sequestrato 350mila prodotti contraffatti o non sicuri, tra i quali figuravano giocattoli e abbigliamento. La contraffazione è una filiera criminale di cui la vendita al minuto per le strade o su internet è solo l’ultimo anello. Nascosti ci sono lo sfruttamento di soggetti deboli come gli immigrati irregolari, danni per l’erario e perfino danni per la salute dei consumatori”.
Al proposito, la presidente della Confcommercio Anna Lapini ha posto l’attenzione sulla necessità di azioni di sensibilizzazione dei consumatori: “è ancora troppo bassa la percezione della gravità di fenomeni come l’abusivismo o la contraffazione. Molte persone pensano che rivolgersi a mercati “alternativi” ed illegali li aiuti a risparmiare. Ma la crisi non può essere una scusa per ‘arrotondare’ e soprassedere alle regole. Non può esserlo per noi imprenditori ma non può né deve esserlo per i consumatori”.
“È sconfortante che all’interno del Pil siano stati inclusi i proventi di attività criminose e illecite come spaccio di droga, prostituzione e gioco d’azzardo”, ha detto il presidente della Camera di Commercio aretina Andrea Sereni, sottolineando quanto i fenomeni illegali possano inquinare l’economia del Paese. Sereni ha poi ricordato alcune delle iniziative portate avanti dall’ente camerale sul territorio, come l’istituzione di un numero verde contro l’abusivismo e l’attività dell’Ufficio Metrico nei controlli di conformità.
Il prosindaco di Arezzo Stefano Gasperini ha ricordato la necessità di una semplificazione burocratica: “si sente forte la necessità di semplificare e snellire certi procedimenti normativi e amministrativi e non per una questione di tempo: la semplicità la trasparenza sono elementi importanti della legalità
Tra gli interventi del pubblico in sala, da segnalare quello del presidente provinciale del sindacato locali da ballo della Confcommercio Stefano Lanini, che da tempo denuncia abusivismo e concorrenza sleale nel mondo del divertimento notturno: “con l’arrivo delle feste natalizie e del Capodanno, si moltiplicheranno i casi di feste a pagamento organizzate da soggetti che non ne hanno titolo in luoghi che non rispettano le norme sulla sicurezza. Questo mentre le nostre imprese sono state falcidiate dalla crisi: esistevano 5mila locali da ballo in Italia qualche anno fa, ora siamo a meno di 2mila”.
Ha parlato anche la direttrice della Direzione Territoriale del Lavoro di Arezzo Dina Musìo, che riconoscendo comunque ad Arezzo lo status di “realtà virtuosa” ha voluto affrontare il tema del lavoro nero e della necessità di denunciarlo: “l’evasione contributiva e fiscale va a danno dei lavoratori perché compromette il loro futuro, ma danneggia anche gli imprenditori onesti”.
“Siamo soddisfatti del rapporto di attenzione e collaborazione che c’è nella nostra provincia con le forze dell’ordine. In noi troveranno sempre interlocutori propositivi e pronti a fare la loro parte, anche denunciando le situazioni che non vanno. Come ha detto il Ministro Alfano facciamo parte di una stessa squadra, che è poi lo Stato, e insieme dobbiamo tenere alta la guardia sulle questioni legate alla sicurezza, alla criminalità, all’illegalità”, sottolinea il direttore della Confcommercio Marinoni. “La presenza dei massimi esponenti istituzionali nella nostra sede per noi è già un segnale importante. “Legalità mi piace” deve essere una Giornata lunga anno intero”.