PALERMO – IL CASO MATTIOLO NON SARA’ L’INTIMIDAZIONE A FARMI CAMBIARE MESTIERE
21.10.2015
by
di Francesco Gangemi
Dr Di Matteo, il Magistrato che non ha paura
Raccontiamo quello che scrive Pippo Fava nel libro pubblicato da Vincenzo Caruso, capitolo “Giornalista”: “Il giornalista siede e decide cosa raccontare in base alla conoscenza dei fatti che ha acquisito. Mette insieme il materiale, soppesa e verifica le fonti, decide il registro da seguire. E poi racconta. In Italia – aggiungo io, particolarmente in Sicilia -, il giornalista deve fare i conti con le minacce, – e aggiungo io, ancor peggio con le intimidazioni criminali – di tipo mafioso alla sua vita e scegliere se raccontare comunque, censurarsi o andare a fare un altro mestiere. Il semplice succedersi degli eventi dimostra a solo una cosa elementare: la mafia è molta attenta all’informazione”. Orbene, io da circa cinquant’anni ho scelto di continuare mestiere che faccio, non perché sono coraggioso. Anch’io ho paura. E’ solo un problema di dignità, legata strettamente alla scelta che hai fatto.
Che non tradirò mai, nonostante tutto. In Italia, non solo le organizzazioni criminali cercano di bloccarti e di farti cambiare mestiere, ancora molto più grave è quando decide, e per quanto mi riguarda, accade spesso, la malagiustizia ad annientarti poiché sei scomodo di conseguenza anche alla mafia. Ci sono tanti modi per farti cambiare mestiere. I più raffinati, cioè i ricchi scelgono l’intimidazione che è come la prendi giacché può intimoriti più di un colpo di pistola o di lupara. Su Palermo, ho conoscenza dei fatti. Ho la certezza dell’attendibilità delle fonti. Allora, perché devi cambiare mestiere? Per tornare a Palermo, faccio finta di non capire perché il signor Mattiolo, guardia giurata licenziata dall’impunita famiglia Basile per aver denunciato il malaffare, peggio, la mafia che ha nei suoi visceri il settore della vigilanza, non trova un avvocato per potersi difendere, come documenteremo nel corso della nostra inchiesta giornalistica. Dall’altra sponda abbondano. Tanto per finire, sappia la famiglia Basile che non sarà essa a farmi cambiare mestiere. Ho perso tutto, impunita famiglia Basile, tranne che la dignità.
Al prossimo.
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