Longobardi (Calabria) 19 ottobre 2016

longobardi, una dolorosissima vicenda

Un evento drammatico che ha sconvolto non solo una famiglia, ma tutta la comunità di Longobardi, che per altro già in tempi passati, ha dovuto fare i conti con episodi e tragedie di questa portata. Stiamo parlando della prematura quanto inattesa e dolorosa scomparsa di una ventenne, Rosa, che d’un tratto abbandona questa vita, nella sua speranza di trovarne e scoprirne una migliore. Ragazza di giovanissima età, solare ridente trasparente in tutto ciò che poteva “liberamente” esternare, Rosa è per Longobardi, per tutta una realtà territoriale, ma forse per tutta una società nazionale, lo specchio di un anello debole (più di uno) che non riesce a tener ben saldi alle proprie convinzioni alle proprie emozioni, ai propri ideali, giovani sempre più fragili e condizionati. Impegnata nel mondo del lavoro, lascia un vuoto incolmabile ed inspiegabile; tristezza rabbia dolore, fanno il paio con tensione rancore e cattivi sentimenti, che probabilmente hanno celato una sofferenza ed insofferenza. D’ora in poi, Rosa vivrà per sempre nei ricordi e nel cuore di chi la conosceva e amava. Eppure la costa tirreno cosentina, per fermarci ad un ristretto ambito provinciale, di vicende cosi nere, che lasciano segni indelebili, vere stigmate nei cuori e nelle menti di famiglie e parentati distrutti, ne ha già vissute numerose: tra San Lucido, Paola, Falconara, Longobardi per citare i paesi di episodi relativamente più recenti, se ne contano circa una decina in un ventennio. Appare chiaro dunque come in un contesto di tale disperazione e morte, per forza maggiore entrino a farne parte, di una roulette russa di tempi moderni, società civile stravolta, politica colpevole inadempiente e fallimentare verso obiettivi di aggregazione giovanili, per non parlare di famiglie chiuse al dialogo e al confronto con i propri figli. Figli di “maledetti tempi moderni”, vittime di tecnologie ed innovazioni che hanno sopraffatto passeggiate, appuntamenti e partite nei campetti. Ma queste famiglie, quale ruolo reale e discutibile, svolgono? Le cosi dette famiglie di oggi, legate a filo doppio, a quei presunti sani ed integerrimi principi, che nel terzo millennio andrebbero con tutta franchezza ammorbiditi, o per lo meno affrontati diversamente, capiscono i propri figli? Ogni dolore ha una propria spiegazione una propria radice, nessun idea e nessun giudizio potrà svelare o far comprendere quale sofferenza e profonda amarezza, stesse vivendo Rosa; restano delle esequie affollatissime, rabbia e sentimenti duri a mandar giù, un nucleo familiare frantumato e l’immagine di ragazzi e ragazze, tra inquietudini ed incertezze, tra sogni utopie e disincanti. Una generazione in conflitto tra presente e futuro, forse plagiata da un’educazione evanescente.