Loro Piceno (Marche) 28 maggio 2014

Loro Piceno

Loro Piceno (MC) – Cronaca di un elezione in controtendenza. Si sa che le elezioni, spesso, sono un terno al lotto, che la campagna elettorale che le precede ne condizionerà l’esito, più o meno profondamente, che fino all’ultimo momento le cose possono cambiare per una frase sbagliata di un candidato sindaco o per una caduta di stile di un potenziale assessore.
Accanto ai soliti politologi in grado di pronosticare con mesi di anticipo chi sarà il nuovo sindaco e con quanti voti di scarto, c’è chi spara numeri da Pil nazionale, scommettendo sulla vittoria del candidato più improbabile o sulla lista più sgangherata.
Cos’è successo a Loro Piceno? Ci sono state scelte coraggiose, risse telematiche al limite della calunnia, monologhi in lingua straniera, bassi ed alti profili.
In questo scenario si è perso di vista che la politica è servizio, un servizio sempre più gravoso ed oneroso e di persone in grado di moltiplicare ciò che scarseggia, storicamente, né è venuta al mondo solo una.
Allora c’è bisogno di essere sinceri con le persone, bisogna dire loro che il periodo delle “vacche grasse” è terminato da tempo, che occorre tirare sempre più la cinghia e che se i tributi locali (e bisogna sapere quali sono!) rimangono invariati è solo per un miracolo. Per dire la verità ci vogliono coraggio, lealtà, onestà e correttezza, parole, queste che non vanno scritte con leggerezza!
Ci vuole coraggio per chiedere alla gente di scegliere il proprio candidato prima che si apra la competizione ufficiale. Il PD non ha avuto questo coraggio. C’è stato chi si è adagiato nel miraggio di una facile vittoria che è mancata, chi ha inseguito le proprie ambizioni personali, chi si è fatto trascinare verso un esito radicalmente opposto a quello registrato nel resto d’Italia. Forse le primarie avrebbero indicato un candidato rissoso, ambizioso, supponente, o invece un candidato onesto, serio, leale, ma soprattutto condiviso.
Francesca Pisani