I parlamentari alla Camera del M5S Chiara di Benedetto, Giulia Di Vita e Claudia Mannino, insieme al Segretario Generale del Si.P.Pe. Alessandro De Pasquale e ai segretari Gaetano Visconti e Maurizio Mezzatesta, lo scorso 9 agosto hanno fatto visita al carcere dell’Ucciardone di Palermo. Numerose le note negative finite sui taccuini delle deputate e del Si.P.Pe. che cercheranno di andare a fondo alla questione, raccogliendo ulteriori elementi con mirate richieste di accesso agli atti. Nel giro ispettivo sono stati notati cavi elettrici e telefonici penzolanti, mura scostate e ricoperti di muffa a causa dell’umidità e servizi a disposizione del personale veramente carenti. La situazione riscontrata confermerebbe anche quanto denunciato dal Si.P.Pe. al nucleo territoriale VISAG di Palermo.
Tra le note negative raccolte anche i numerosi spazi non utilizzati, in netta controtendenza con l’andazzo nazionale. “E’ un paradosso – commentano le deputate – mentre ferve il dibattito sulle carceri affollate e su provvedimenti svuota carceri, qui ci si permette di aver sezioni chiuse o in eterna manutenzione. Per non parlare dell’area dell’ex cucina, abbandonata a se stessa”.
Proprio su questo versante il M5S si era mosso in passato, presentando all’allora Ministro Cancellieri un piano carceri alternativo che mirava proprio al recupero di spazi inutilizzati con costi dimezzati rispetti ai piani del ministro.
Ad accogliere le parlamentari e i sindacalisti non è stato il direttore del carcere e nemmeno il comandante, ma un facente funzioni.
L’ispezione arriva dopo la denuncia del Si.P.Pe. sulle condizioni mortificanti a cui sarebbero costretti a lavorare i poliziotti penitenziari. Il sindacato lamenta spazi di lavoro angusti, condizioni igienico sanitarie precarie e carenza di personale.
In attesa di una risposta – dice il segretario generale del Si.P.Pe. Alessandro De Pasquale – se la situazione di forte disagio all’interno del carcere dovesse persistere, saremo costretti a presentare un esposto in procura, a tutela della salute dei lavoratori”.