San Gimignano (Toscana) 16 agosto 2014

M5S: una bacheca che non piace?

SAN GIMIGNANO – Con una lettera inviata dal M5S di San Gimignano alla nostra redazione, il gruppo politico denuncia un fatto che, se realmente avvenuto, sarebbe molto grave. Riportiamo, nella sua interezza, come concordammo in un incontro informale, ma estremamente costruttivo e innovativo, con i tre capigruppo che siedono in Consiglio Comunale, i documenti pervenuti, per dare la possibilità a tutti di esprimersi liberamente, assumendosi, ovviamente, la responsabilità di quanto affermato.
“Nel Comune di San Gimignano – si legge nella lettera – le forze politiche presenti in Consiglio Comunale hanno diritto a veicolare le proprie informazioni ai cittadini tramite una bacheca murale. Per poter disporre di una bacheca occorre fare un’apposita domanda, allegando un progetto realizzato da un architetto e l’autorizzazione di un privato cittadino che concede al richiedente l’installazione della bacheca sul muro esterno della propria abitazione.
Anche il Movimento 5 Stelle di San Gimignano ha intrapreso l’iter burocratico necessario all’ottenimento della bacheca, ma il cammino previsto ha subito un brutto intoppo. Il privato cittadino che aveva concesso l’installazione, infatti, ha ritirato l’autorizzazione concessa, rendendo inutile la richiesta del Movimento 5 Stelle. Pare che questo improvviso e inatteso cambio di rotta del cittadino in questione sia dovuto a presunte “pressioni” esercitate nei suoi confronti da qualcuno.
Al di là del giudizio sull’episodio, che ci lascia perplessi e sdegnati, quello che è successo apre una questione molto importante a nostro avviso – sottolinea Elena Calvaresi (nella foto), consigliere 5 stelle a San Gimignano e prosegue – è fondamentale aprire una discussione costruttiva sulla normativa comunale che regola la questione delle bacheche per due fondamentali motivi. Il primo perché, a nostro avviso, è assurdo che il diritto di una forza politica presente in Consiglio Comunale ad avere una bacheca sia subordinato all’autorizzazione di un privato cittadino; occorrerebbe invece che il Comune predisponesse uno spazio condiviso in cui tutte le forze politiche presenti in consiglio possano installare la propria bacheca. Il secondo perché la normativa è, allo stato attuale, iniqua e confusa. Ci troviamo, infatti, con forze politiche che, ereditando bacheche da partiti che non esistono più, si ritrovano ad avere 8 bacheche, alcune delle quali installate senza autorizzazione di un privato cittadino (dal momento che sono tenute in piedi da una struttura installata su spazi pubblici). Crediamo che, da questo punto di vista, la soluzione più equa sarebbe quella di un censimento delle bacheche esistenti e una loro redistribuzione paritaria fra le forze politiche presenti in Consiglio”.
La nostra “bacheca” resta a disposizione per ulteriori sviluppi o repliche.
giorgio mancini
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