Resta alta la tensione nei cieli del Nord Europa: dopo la scampata tragedia di marzo, oggi le autorità militari svedesi hanno denunciato un altro incidente sfiorato. Il velivolo di linea era partito da Copenhagen. Ma il jet di Mosca aveva spento il trasponder…
– La tensione nei cieli del nord Europa, innescata dall’incremento esponenziale dell’attività degli aerei da guerra russi, non accenna a calare. Le autorità militari svedesi hanno denunciato una nuova collisione in volo sfiorata solo in extremis tra un caccia di Mosca e un aereo passeggeri, decollato dall’aeroporto danese di Copenhagen. Il mancato impatto, dalle conseguenze potenzialmente disastrose, si è verificata ieri sera tardi a sud della città svedese di Malmoe. Lo ha reso noto oggi Johannes Hellqvist, portavoce dell’Aeronautica Svedese, sottolineando che caccia svedesi e danesi si sono levati in volo per intercettare il jet russo.
Formalmente l’aereo di Mosca non ha violato lo spazio aereo dei due Paesi, ha chiarito il Ministro della Difesa di Stoccolma, Peter Hultqvist, aggiungendo però che come in altre occasioni il jet russo aveva spento il ‘trasponder’, il sistema elettronico di identificazione che lo avrebbe fatto avvistare prima dal radar di bordo dell’aereo di linea: “Questo è grave. È inappropriato. È palesemente pericoloso quando vengono spenti i transponder”, ha detto. Secondo il quotidiano danese Politiken il jet era diretto in Polonia.
A marzo un’altra mancata collisione, ancora più ravvicinata tra un aereo di linea della Scandinavian Airlines, che arrivò a soli 100 metri (una distanza praticamente nulla in cielo alla velocità media di crociera di 800 km/h) da un altro jet russo. Solo giovedì, il Ministro della Difesa Polacco, Tomasz Siemoniak, aveva denunciato “l’incremento senza precedenti dell’attività dei caccia della flotta russa del Baltico”. Ieri l’omologo estone ha rilanciato rivelando che un aereo da guerra russo ha violato lo spazio aereo sopra Riga.