Roma (Lazio) 10 settembre 2017

MAO JIANHUA E I SUOI PAESAGGI AL COMPLESSO DEL VITTORIANO

DI SILVANA LAZZARINO A CURA DI VITTORIO BERTOLACCINI DETTO COBRA DUE

MAO JIANHUA E I SUOI PAESAGGI AL COMPLESSO DEL VITTORIANO DI ROMA

Per riconciliarsi con una realtà dove il tempo corre troppo veloce e dove non sempre è facile riconoscersi, l’individuo ha bisogno di guardare ai desideri più remoti ai bisogni più semplici e soffermarsi ad osservare e ascoltare la natura che con i suoi paesaggi regala ad ogni occasione emozioni nuove e dimenticate. Non sempre è facile soffermarsi a pensare a quanto di profondo ci sia nei gesti più semplici come nel lasciarsi cullare con gli occhi e la mente dalla bellezza di un tramonto o di monti silenziosi che estendendosi all’rizzonite ispirano nostalgia e protezione. Troppo spesso la realtà di oggi dai ritmi frenetici distrae l’uomo da quegli attimi e momenti di sospensione in cui ritrovare se stesso. A riportare l’uomo verso i punti di riconciliazione con ciò che da sempre gli appartiene come il ricordo delle proprie origini e gli aspetti più autentici della propria natura primordiale guardando alla bellezza del paesaggio nella sua semplicità e purezza, è la mostra dedicata a MAO JIANHUA artista giapponese di fama internazionale (nato a Changshu, Jiangsu nel 1955) aperta a Roma al Complesso del Vittoriano – Ala Brasini dal 13 al 26 settembre 2017. Patrocinata dalla Regione Lazio e da Roma Capitale, l’esposizione “THE TIMELESS DANCE Beyond the mountains” sotto l’egida dell’Istituto per la Storia del Risorgimento, mette in luce i valori portati avanti, nella sua ricerca, dall’artista volto a rivedere il cammino dell’esistenza tra memora di sé del proprio passato e presa di consapevolezza attraverso il tempo dell’ascolto dell’universo intorno- specie quello del paesaggio- che mette in relazione con aspetti più autentici ancorati al mondo dell’infanzia, allontanando da quanto vi è di artificiale in questa realtà.
Dopo essersi dedicato all’attività di imprenditore a livello internazionale, Mao Jianhua si è rivolto all’arte realizzando diverse incisioni e dipinti, soffermandosi su certi fondamenti culturali e spirituali legati a certa tradizione cinese. Affascinato dal Buddismo e dal Taoismo si è accostato alla meditazione interessandosi all’arte calligrafica cinese e alla pittura a partire dalle montagne Giallo, Daming e Jizu, posti privilegiati dove dare spazio alla contemplazione La mostra, che sarà presentata alla stampa il 12 settembre 2017 alle ore 11.00, vedrà l’artista, affiancato dalla curatrice Martina Mazzotta, parlare delle proprie opere presenti in questo percorso organizzato in sette tappe che suona come un viaggio tra ricordo e immaginazione, riflessione e poesia. Realizzate con pennello e ad inchiostro su carta di cotone fatta a mano esse si riferiscono alle emozioni vissute dall’artista nell’accostarsi alla natura, per contemplarla e ascoltarla e ascoltarsi. E in questo entrare nei suoni, profumi, armonie diffuse della natura e del paesaggio l’artista è come avvolto da un abbraccio che fa muovere il suo corpo, i suoi occhi, compreso il respiro.
Lo studio del paesaggio viene affrontato in modo sempre nuovo da Mao Jianhua che nel suo percorso formativo ha guardato ai famosi pittori della dinastia Qing a Wang Yuanqi e poi alla dinastia Yuan, per arrivare al famoso artista moderno Huang Binhong di cui ha colto l’originalità nella lavorazione dell’inchiostro sulla carta. Come emersi da un sogno i suoi paesaggi dove si respira un senso di libertà e purezza, stupore e meraviglia, rimandano alla storia della sua terra, a toccare sensazioni ancora non del tutto sopite. Nei tratti segnici del bianco e nero vi è l’idea del superamento degli opposti come anche di vita e morte visti come una sorta di conseguenza l’una dell’altra perché tutto è come sospeso in attesa che l’uomo recuperi il suo legame autentico con la natura. L’organizzazione ed il coordinamento generale della mostra sono a cura di Roberta Cardinali, mentre il prezioso catalogo, edito da Edizioni PLAN, formato 24×34 cm., rilegato in tessuto con plancetta applicata, contiene i contributi della curatrice Martina Mazzotta.

Silvana Lazzarino

MAO JIANHUA
THE TIMELESS DANCE
Beyond the mountains
A cura di Martina Mazzotta
Complesso del Vittoriano – Ala Brasini
Orari: dal lunedì al giovedì 9.30 – 19.30; venerdì e sabato 9.30 – 22.00; domenica 9.30 – 20.30.
Via San Pietro in Carcere – ROMA
Ingresso libero
DAL 13 AL 26 SETTEMBRE 2017
Anteprima e inaugurazione martedì 12 settembre 2017
Info:www.ilvittoriano.com
UFFICIO STAMPA: Donatella Gimigliano – Responsabile
d.gimigliano@bixpromotion.it | M. 328 7310171