A Modena residenti esasperati dai ladri e dal traffico pesante. «Le forze dell’ordine non passano: nessuno fa nulla per la sicurezza» Viaggio nelle frazioni: l’Sos dalla periferia di Modena
MODENA. Furti, mezzi incendiati, prostituzione. Sono le segnalazioni più critiche presentate dagli abitanti di Marzaglia. Le richieste sono rivolte al sindaco, alle forze dell’ordine e allo Stato. Cosa chiedono in sintesi? Maggior ascolto, più controlli e certezza della pena. Il percorso inizia nella parte nuova della frazione.
«Ormai i ladri entrano nelle case anche di giorno – esordisce Carla Caroppo – hanno rubato in molti appartamenti. Nel forno da noi sono venuti un paio di volte. Chiediamo che le forze dell’ordine passino di più. Ogni tanto i vigili entrano per interessarsi della nostra situazione».
Viaggio nelle frazioni: l’Sos dalla periferia di Modena
C’è qualcuno che è stato colpito in prima persona. «Una sera ero fuori – riconosce Liliana Prandini – quando sono entrati in casa dal balcone. È accaduto verso le 20-20.30. Hanno forzato il vetro esterno e rotto i doppi vetri all’interno. Hanno messo sottosopra tutta la casa, portando via una fede d’oro e una collana. Chiediamo più sorveglianza, più controllo. A Cittanova sono entrati in un terzo piano, sfruttando la stessa tecnica. Qualcuno dice che utilizzino le scale per salire, noi non li abbiamo visti. Tuttavia, sono entrati in un balcone che si affaccia sulla strada. Non ci si sente più tranquilli».
Una percezione condivisa. «Siamo preoccupati per la sicurezza – riprendeTiziano Porta – perché siamo in una zona fuori dal mondo. A Marzaglia non c’è nessuno che controlla. Le forze dell’ordine passano raramente, non con una frequenza con cui ci si possa sentire tranquilli». Le telecamere potrebbero essere un deterrente. «Le soluzioni ci sono – risponde Tiziano – ma sono troppo costose. Le vecchie scuole sono chiuse da almeno sei anni. Sono stati spesi circa duecentomila euro, sembrano sprecati». L’autodromo vicino diventa una suggestione pericolosa per diversi automobilisti e, soprattutto, per chi attraversa. «C’è anche un problema di mobilità – assicura Carlo Maramotti – perché in strada le macchine passano ai cento chilometri all’ora, nonostante il regolatore. Con le telecamere si potrebbero acquisire le immagini». «Le telecamere le metterei a prescindere – ribadisce Carmela Ferrara – sia per controllare la zona sia quando ci sono incidenti particolarmente gravi. Il rilevatore di velocità c’è, ma non lo rispettano». Per gli intervistati non è il caso di parlare di “allarmismi”.
«È allucinante – replica Nicola Madio – i problemi ci sono. I ladri vanno a rubare dappertutto. I carabinieri rischiano la vita per 1.300 euro al mese. Poi, se li catturano, il giorno dopo sono già liberi». Ad Albareto diversi residenti hanno richiesto l’esercito. «Non serve a nulla – riprende Nicola – serve la galera per chi è arrestato. Le telecamere? A loro basta mettere un cappuccio. C’è poca sorveglianza. Ogni tanto passano i vigili con una pattuglia, ma hanno i lampeggianti e quindi i ladri non si fanno vedere. Dovrebbero mettersi in borghese. Nella strada ci sono tantissimi sorpassi di auto che fanno a gara. Perché gli agenti non si mettono ogni tanto con il telelaser?». Anche chi s’è trasferito dalla frazione non nasconde i problemi. «Marzaglia è stata denigrata – conclude René Cogo, residente nel reggiano – ora è quasi un paese morto. Non si applica la legge, siamo sempre sul “chi va là?”. Non si riesce mai a stare tranquilli».
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