Moran un libro che denuncia il bracconaggio illegale in Africa.
“Molte delle mie opere parlano dell’Africa, il mio posto dell’anima, a Mama Africa ho dedicato poesie e pennellate di sensazioni. Ho scritto un racconto, “Quanza la matriarca”, per far conoscere alle persone lo straordinario universo degli elefanti nonostante la dura vita della savana, racconto che si è aggiudicato il terzo posto a Melbourne, Australia, al concorso letterario A.L.I.A.S.
La storia di Quanza mi ha fatto scoprire sia un mondo violento e spietato sia un paradiso per elefanti e rinoceronti: un asilo dove questi animali vengono salvati, accuditi e inseriti nuovamente nella savana liberi di vivere la loro esistenza, ed è proprio grazie alle persone che lavorano per la salvaguardia di questi mammiferi che ho deciso di scrivere MORAN.” – dice la Calamai.
È sicuramente un romanzo che riserva emozioni avvincenti, non privo di ben orchestrate situazioni e colpi di scena, il tutto colorato di passione per l’Africa dove ” la natura comanda e sempre vince ” e dove le accensioni del paesaggio, le danze, le tradizioni, i fuochi, gli animali esprimono l’energia inesauribile di quella terra che mette l’uomo in connessione con l’universo.
“ […] Poi c’è il male, l’avidità, il bracconaggio, a cui si cerca di riparare non senza dolore e sangue, ma con grande capacità di sacrificio di alcuni per salvare il salvabile.
Il protagonista del romanzo vive l’Africa rimanendone avvinto e rapito. Cerca il padre e trova se stesso e ama riamato. Dentro il suo percorso di ricerca, di consapevolezza, di crescita umana, riesce a toccare l’ineffabile, a comunicare con chi non c’è più e a sentire la gioia rigenerante d’una carezza che si trasmette come segreta vibrazione, quella sorprendente di un’elefantessa che riconosce il suo antico soccorritore.
Alla fine del romanzo si ha l’impressione che la penna che l’ha vergato sia stata intinta nel rosso dei tramonti africani, nel sangue dei troppi animali straziati dall’avidità occidentale, e che l’intenzione di aiutare a salvarli dal bracconaggio si sposi con la sincera passione dell’autrice per una terra straordinaria dove ” s’impara a vivere l’istante, ad apprezzare il momento che è poi come vivere l’eternità. ”
Una terra, come fiaba da vivere. Come realtà da salvare per salvarci.” – scrive la poetessa Mariagrazia Carraroli
Una storia che fa riflettere sui gruppi terroristici che finanzino la loro attività attraverso la vendita illegale di avorio e di altri prodotti della foresta. In quelle zone il traffico di natura alimenta guerre e conflitti con effetti devastanti sulla sicurezza e il benessere delle popolazioni locali. Per le guardie dei Parchi tutelare questo habitat significa anche difendersi da pericolosi gruppi armati e dagli stessi bracconieri che utilizzano, per uccidere gli animali, armi potenti come i Kalashnikov o armi artigianali.
I bracconieri uccidono le madri di elefante o rinoceronte lasciando i cuccioli da soli davanti a un terribile destino, ma esistono persone che ogni giorno si prendono cura di loro e li accompagnano fino all’età in cui possono cavarsela da soli e soltanto allora vengono inseriti nuovamente nella savana liberi di vivere la loro esistenza.
Chiunque compra avorio uccide questi animali e i suoi cuccioli causando dolore e sofferenza inimmaginabili a loro e a molti altri.
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www.moranillibro.com
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L’autrice
Matilde Calamai è presentatrice tv, speaker radio, artista e autrice. Attualmente ha pubblicato cinque libri, mentre i suoi quadri sono stati esposti in Italia e a New York City.