Modena, una “torre” tra guano e sbandati

Direzionale 70, viaggio nella Scala E 460: uffici devastati invasi dai piccioni, ai piani bassi giacigli di fortuna e bivacchi.

di Stefano Totaro

MODENA: Quell’antennone che si erge su una delle “vele” del Direzionale 70 è davvero la punta di un iceberg. Perché dal decimo piano in giù della scala E civico 460 è tutto un disastro: ai piani alti ciò che resta degli uffici di attività di vari settori è stato invaso dai piccioni e dai ladri, ai piani bassi invece stanze e saloni non sono abbandonati perché costituiscono un sicuro covo per tossicodipendenti e sbandati di ogni tipo. Ci sono materassi, giacigli di fortuna, escrementi, bottiglie di plastica con urina, scritte sulle pareti.

E poi muri presi a picconate sino ad arrivare a scoprire le tubature, condizionatori spolpati della parte elettrica. Segni di una fruizione duplice: per avere un riparo nelle ore notturne e per avere qualcosa da saccheggiare, con calma, laddove qualcosa ci sia ancora da prendere. A differenza delle altre “vele” del Direzionale 70, un complesso che divenne ben presto un simbolo dello sviluppo economico della nostra città e anche una attrazione per via delle caratteristiche architettoniche innovative, la scala E è l’unica che giace in questo stato. Le altre scale o “torri” vedono attività, uffici, via vai di gente, vivono una “situazione” del tutto normale.
Qui invece è il caso dio dire che qualcuno ancora sopravvive: ci sono due , forse tre uffici ancora attivi le cui porte blindate hanno resistito a pedate e a tentativi plurimi di effrazione (come è facilmente visibile), e poi c’è la redazione di News spettacoli e uffici di Modena radio city, attivi questi ultimi per via della presenza dell’antenna ripetitore sovrastante.

«Qui in pratica sopravviviamo – dicono all’ultimo piano – abbiamo avuto degli armadietti forzati, non siamo stati certo immuni. Più volte abbiamo fatto presente che qui ci sono bivacchi, che è facile entrare e che, soprattutto, c’è riscaldamento funzionante e ci sono i bagni, con l’acqua che esce dai rubinetti. L’ideale per ladri e sbandati».
Ma perché tutto questo abbandono in un luogo ancora prestigioso ? Pare che ci sia un contenzioso aperto tra la vecchia proprietà e la nuova, venuta da fuori Modena: il contro finale non sarebbe stato saldato e così, ormai da una decina d’anni, chi era in affitto via via che i contratti scadevano se ne andava e altre entrate, ovviamente, non ce ne sono più state. Per entrate nella vela del degrado in effetti è facile: basta arrivare a piedi, dalla via Giardini, al piano dove un tempo era attiva la gloriosa pizzeria Mirage, poi si seguono le indicazioni per Scala E 460.
C’è un ingresso con una porta anti panico, ce n’è un altro più grande che si apre, basta spingere: «c’è la chiusura difettosa» dicono i superstiti. Una fila di buchette per la posta piene di dépliant, poi gli ascensori, spartani. Uno solo funziona. Il viaggio inizia dal settimo piano dove è stato denunciato un furto di recente: la porta è stata presa a calci e poi i ladri hanno rubato pare un telefonino e poco altro ad una ditta di impianti idraulici. L’ufficio confina con una piccionaia dove vi è un tappeto spesso di guano: l’area abbandonata, fra l’altro, è di quelle che ancora si presenta meglio. Basta andare sopra, oppure giù al sesto e al quinto: la situazione peggiora notevolmente.
Il tappeto di guano è spesso parecchi centimetri, piccioni e colombi creano nidi, ci sono piccoli in attesa di cibo, ci sono scrivanie devastate, cassetti abbandonati, vecchi telefoni, cartacce. In ogni piano un bagno, sporco ma in funzione. C’è chi ha lasciato spazzolino e dentifricio. Poi al terzo piano l’ascensore si blocca. Meglio scendere a piedi e da lì ci si avventura in spazi profumati d’urina, ci sono materassi e giacigli, scritte, escrementi umani. Niente piccioni qui niente guano: qualcuno ci viene a dormire, qualcuno si dà da fare e cerca di trovare qualche filo di rame da portare via. Un covo ancora passato inosservato. Probabile che ora scatti qualche blitz.

Fonte: gazzettadimodena.gelocal.it/