Reggio Calabria (Calabria) 30 luglio 2017

Motta SG. perdura la combustione di fanghi di depurazione

Motta SG. Combustione Fanghi depurazione Lazzaro, richiesto l’invio dell’esercito
Notti insonni e maggiori preoccupazioni per la popolazione di Lazzaro, a seguito del perdurare della combustione dei fanghi essiccati e quant’altro, presso l’impianto di compostaggio di Comunia. Il fuoco anziché spegnersi, in questi giorni è aumentato espandendosi nel sito interessato dai rifiuti. Si sta perdendo solo tempo, mentre la salute dei cittadini è sempre più a rischio per le sostanze nocive che continuano a respirare prodotte dalla combustione dei fanghi essiccati di depurazione. Fa molto riflettere il fatto che giornalmente fino alle prime ore della mattinata più o meno intorno alle ore 9,00 vi è molta emissione di fumo visibile a notevole distanza, dopo, la fumosità per l’intera giornata è bassa ed è poco visibile da lontano.
Male non fa ripetere che dalle analisi cliniche eseguite dall’ARPACAL di Reggio Calabria l’8 febbraio 2011, presso l’impianto di compostaggio (nulla si sa sulle aree circostanti oggetto di interramento e sversamento dei fanghi di depurazioni e altri rifiuti) è stato certificato il superamento dei limiti tabellari di alcuni metalli pesanti, cancerogeni: dello zinco su campioni di compostato misto, del cromo totale, del cadmio su campioni di fanghi di depurazione e il superamento dei limiti del cromo totale e del cadmio su campioni di compost in uscita, mentre per quanto riguarda il cromo esavalente è stato ritenuto che il suo valore superasse il limite pari a 0,5 mg/kg ss.
Atteso l’immobilismo degli Enti locali e tenuto conto che si è in presenza di una emergenza sanitaria, emergenza non meno importante di tante altre (alluvioni, terremoti, ecc) che il Governo nazionale affronta prontamente dopo il verificarsi degli eventi, con la differenza che nel caso che ci riguarda i danni alla salute pubblica non sono visibili e si manifestano a lungo/medio termine, chiedo al Signor Presidente del Consiglio dei Ministri di voler valutare la necessità di inviare l’esercito acché provveda a spegnere il fuoco e mettere in sicurezza i siti inquinati.
Si rappresenta che sin dal mese di marzo 2004 le Istituzioni locali, Regione, Provincia, Comune di Motta SG, ASL, Arpcal, Prefettura, ed altri Enti, notiziando la Magistratura, sono stati informati, per gli adempimenti di competenza dal Comando Nucleo Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, circa lo smaltimento illegale dei fanghi di depurazione in località Comunia e ancora dopo 13 anni si cerca di allungare il brodo. La domanda alle spettabili Istituzioni è sempre la stessa: perché in tutti questi anni non si è intervenuti per bonificare e mettere in sicurezza i siti contaminati? forse c’è qualche conflitto di interesse?

Vincenzo CREA
Referente unico dell’ANCADIC
e Responsabile del Comitato spontaneo “Torrente Oliveto”