Nella mattinata di lunedì 16 novembre è ripreso presso il Tribunale di Trieste il processo ai 17 indipendentisti triestini, sostenitori del ripristino della legalità nel Territorio Libero di Trieste, accusati di “manifestazione non autorizzata” e di “radunata sediziosa” per una manifestazione organizzata il 10 febbraio 2014 a difesa del Porto Franco Internazionale del Free Territory of Trieste, territorio libero creato con il Trattato di Pace di Parigi del 10 febbraio 1947. Dopo la prima seduta del 9 novembre il processo era stato sospeso a seguito delle eccezioni preliminari presentate in tale sede dall’avvocato Edoardo Longo, difensore degli esponenti del Movimento Trieste Libera, per permettere al giudice Marco Casavecchia di esaminare gli atti. Nella seduta di lunedì 16, il giudice Casavecchia ha respinto la eccezione di giurisdizione, con la conseguenza che è stata presentata immediatamente in corso di seduta, dal Movimento Trieste Libera, istanza di ricusazione del giudice in quanto non terzo nel processo. Il processo, quindi, è stato sospeso in attesa delle decisioni della Corte d’Appello.
In estrema sintesi le tre eccezioni preliminari riguardavano innanzitutto la richiesta che il giudice, in via preliminare ad ogni atto, dichiarasse se intendeva esercitare nel processo la giurisdizione di Stato dell’attuale Free Territory of Trieste nel regime provvisorio di amministrazione civile affidata alla responsabilità del Governo italiano, oppure la giurisdizione di Stato della Repubblica Italiana. La seconda eccezione, subordinata alla precedente riguardava la non terzietà del giudice italiano, in quanto, in tale ipotesi, sulla materia oggetto di giudizio il giudice non sarebbe più terzo ed al di sopra delle parti e di conseguenza il processo violerebbe i requisiti fondamentali sul giusto processo stabiliti dalla Costituzione italiana, dalla Carta Europea dei diritti fondamentali e dalla Dichiarazione Universale dei diritti umani. La terza eccezione, di anticostituzionalità, è fondata sul fatto che la violazione degli obblighi internazionali dello Stato italiano viola la stessa Costituzione, in quanto risultano anticostituzionali le leggi che stabiliscono l’ordinamento giudiziario italiano nelle parti che includono il Tribunale e la Corte d’Appello di Trieste senza specificare che questi non esercitano la giurisdizione dello Stato italiano, ma la giurisdizione di Stato del Free Territory of Trieste affidato all’amministrazione civile provvisoria del Governo italiano.
Per chi fosse interessato ad approfondire la questione il giornale online “La Voce di Trieste” (www.lavoceditrieste.net) riporta in un articolo sul tema l’analisi del suo direttore Paolo Giovanni Parovel.
MTL ricusa il giudice del processo ai 17 indipendentisti
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