L’ INTERVISTA DI VITTORIO BERTOLACCINI detto COBRA DUE
DANIELA MANCINI SCRITTRICE IL % NOVEMBRE MUSEO DELLA TERRA PONTINA “INCONTRO CON AUTORI E ARTISTI”
Il 5 Novembre a Latina alle ore 11 presso il Museo della Terra Pontina Daniela Mancini scrittrice presenterà i due volumi “La tua storia nella mia” e “Per distrazione” nell’ambito dell’evento culturale INCONTRO CON ARTISTI E AUTORI organizzato dalle associazioni culturali Beethoven e PF (Presente e Futuro) interverranno la scrittrice Assunta Gneo, l’architetto Ugo De Angelis, la prof.ssa Rosa Simonelli e la poetessa Fiorella Capelli. La scrittrice Daniela Mancini gentilmente mi ha concesso questa intervista.
Perché ha scelto Latina e il Museo della Terra Pontina per la presentazione dei due libri: La tua storia nella mia e Per distrazione?
“ Ho scelto questo museo perché mi occupo di tradizioni popolari; nel primo testo inizio la narrazione dalla fine della civiltà contadina della mezzadria in Toscana con lo spopolamento delle campagne negli anni Sessanta e di quel mondo descrivo i modi di vivere, i valori, le preoccupazioni, le storie che presentano tante affinità con questi luoghi. Non a caso alcune presentazioni hanno avuto per titolo: Da quando sprecare era peccato alle merendine e Dalle veglie al pub. Il contesto del romanzo Per Distrazione è la provincia oggi, satellite della città capoluogo, in questo caso Firenze, che offre maggiori opportunità lavorative da cui i protagonisti sono attratti.”
Cosa significano i titoli? Come sono state ideate e realizzate le copertine?
“Come dice il titolo La tua storia nella mia ognuno potrà ripercorrere la propria storia sulla traccia della mia. Il racconto, seppur condotto in forma autobiografica è sempre un NOI, riproponendo le esperienze di diverse generazioni. “Questo libro non è adatto a chi vuol dimenticare la propria e l’altrui storia. Il titolo del romanzo è allusivo dei molteplici significati del vocabolo ‘distrazione’. Tante cose succedono perché ci siamo distratti da ciò che mentalmente ci siamo prefissi, come accade alla protagonista. Ho ideato io stessa le copertine in relazione al contenuto, l’elaborazione grafica computerizzata è di Simone Palermo su disegno di Francesca Barbieri per ‘La tua storia nella mia’ e su disegno di Franca Iannuzzi per il romanzo. Elemento comune i soffioni, simbolo di leggerezza.”
I due testi appartengono a generi diversi: cosa narra il primo e in quale contesto si ambienta il romanzo?
“Il primo testo narra le profonde trasformazioni avvenute in Italia dalla fine degli anni Cinquanta a oggi, seguendo il percorso scolastico, perché volendo parlare di esperienze condivise, tutti hanno frequentato la scuola per un periodo più o meno lungo. Ho inteso parlare dei costumi e delle opinioni della gente comune e come tali persone hanno vissuto gli avvenimenti più sconvolgenti quali il terrorismo degli anni di piombo. (Sono figlia dell’aiuto macchinista del treno Italicus, dove il 4 agosto 1974 l’attentato terroristico provocò 12 morti). Ho narrato il mutare delle abitudini con l’industrializzazione e l’affermarsi di nuove tecnologie. Il testo non ha la precisione di un saggio storico, ma intende recuperare una memoria collettiva. ‘Ricordare per essere ricordati’. Nel romanzo ‘Per distrazione’ i protagonisti sono i giovani cresciuti con i social e di questi narro i loro rapporti affettivi, profondamente condizionati dal web e dalla mancanza di prospettive lavorative. Sul retro copertina: L’amore ci salverà dalla disumanizzazione dell’economia e del web. Forse. È dedicato A chi trova il coraggio di silenziare il cellulare togliendo anche la vibrazione.”
Cosa hanno in comune i due libri?
“La leggerezza. Il romanzo inizia, come contesto, dall’ultimo capitolo dell’altro: Il pub e il web.”
Una curiosità: a quale corrente e genere della letteratura si è ispirata per scrivere questi due libri?
“Sono una lettrice eclettica, ma l’ironia nel testo ‘La tua storia nella mia’ riecheggia sicuramente Fucini e Palazzeschi e poi i neorealisti toscani.
Per il romanzo non saprei individuare un filone preciso”
Qualche particolarità filologica ha volutamente ricercato nella stesura?
“Nel primo libro ho riportato i nomi, talvolta dialettali, degli attrezzi agricoli, dei proverbi e delle filastrocche. Lo stile narrativo cambia a seconda delle situazioni descritte, più semplice e discorsivo nei ricordi legati all’infanzia, più articolato e preciso nella seconda parte. Credo che lo stile sia un po’ come un abito: non si indossa lo stesso vestito se andiamo a una partita o a una cena di gala! Nel romanzo ho cercato una mediazione tra il modo di esprimersi dei giovani e l’esigenza di espressività. Ho usato periodi brevi, conclusi e un lessico che rendesse le sfaccettature delle emozioni. Del resto se nei dialoghi avessi riportato le frasi con cui i giovani parlano e messaggiano, avrei concluso il testo in poche pagine con una sfilata di parolacce.”