Napoli – Nomina con scadenza per Ciro Esposito designato nuovo comandante ad interim della Polizia locale. Continua la telenovela infinita dopo gli esposti presentati dal ex comandante Luigi Sementa e dal suo legale di fiducia l’Avv. Mario Angelino. La triade alla guida della polizia municipale napoletana dunque si è dissolta e con decreto n. 64, il sindaco Luigi de Magistris indica Ciro Esposito quale “Responsabile del servizio autonomo della polizia locale”. La scadenza del mandato però, è già fissata entro il 31 dicembre di quest’anno. Ad Esposito, si riconoscono specifica professionalità, capacità organizzative e relazionali. Il nuovo comandante era già membro effettivo del trunvirato alla guida dei vigili del quale facevano parte anche Francesco Maida, destinato a ricoprire la carica di vicesegretario generale del Comune, e Aldo carriola che si occuperà ancora del comparto contravvenzioni e relative entrate. Sembra davvero una maledizione per il sindaco Lugi De Magistris quella della nomina ai vertici della Polizia locale partenopea. Nella settimane scorse il Pm Marco Bottino aveva avanzata la richiesta di archiviazione per il sindaco De Magistris sul caso Acanfora, ma il Generale Sementa difeso dall’avvocato Angelino, si sarebbe opposto anche in questo caso con un ennesimo ricorso. L’ex comandante Sementa aveva nelle sedi opportune già rappresentato la sua volontà di far luce sulla legittimità della nomina del Colonnello Luigi Acanfora. Nomina non materializzatisi in quanto lo stesso colonnello non ha mai firmato il contratto di assunzione con il comune di Napoli. Diverse sono state le istanze presentate dall’ex Generale dell’Arma dei Carabinieri, le quali hanno già avuto parziale riscontro avendo contribuito a sollevare alcune incongruenze e illegittimità sulla paventata nomina di Acanfora, immediatamente ritirata. Nessuna tregua quindi per il Generale anche all’esito della richiesta di archiviazione formulata dal Pm presso la Procura della Repubblica di Napoli Marco Bottino delegato per le indagini per il presunto reato di omissione e tentato abuso in atti d’ufficio. La vicenda Acanfora è finita anche nel mirino dell’Autorità Nazionale Anticorruzione.
G. B.
Napoli
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