Napoli (Campania) 19 novembre 2015

Napoli

Napoli – Settore Abitativo del Comune di Napoli : accesso agli atti, tra inchieste e lungaggini burocratiche. E’ ancora in alto mare l’ennesima richiesta di accesso agli atti formulata dal rappresentante dell’associazione progetto solidarietà Alberto Romano, assegnatario di un immobile sito in via Epomeo, che si è visto “scavalcare” nell’acquisto dell’immobile di cui era assegnatario e conduttore. Dopo le numerose polemiche scoppiate nell’ambito dell’Ufficio Patrimonio di Piazza Cavour, che portò anche alla denuncia alla Procura della Repubblica di Napoli di alcuni “lavoratori e funzionari infedeli di Palazzo San Giacomo”, la situazione del settore pubblico abitativo, in passato gestito dalla Romeo Gestioni (adesso Napoli servizi) , non sembra essere molto cambiata. Al’epoca si è parlato “provvedimenti illegittimi” dietro “compensi a funzionari” relativamente all’ufficio patrimonio a cui la giunta De Magistris aveva affidato la vendita degli immobili comunali per ricavare 780 milioni di euro in 10 anni. La bufera giudiziaria denunciata nel marzo del 2013 dal quotidiano La Repubblica di Napoli, ha segnalato la chiusura degli sportelli di Piazza Cavour dopo la sparizione di alcuni documenti contenuti in archivi sigillati. Ma veniamo ai fatti. Alberto Romano, assegnatario di un immobile di edilizia pubblica, ha visto detto cespite messo all’asta e venduto allorquando era ancora (com’è ancora) conduttore dello stesso. Quella del 24 ottobre scorso è addirittura la quinta istanza di accesso agli atti che è succeduta a quelle del novembre 2013, del gennaio e settembre 2014. Tutte rimaste ancora inevase. Non si arrende Alberto Romano che continua coadiuvato dal suo avvocato Mario Angelino la sua battaglia personale finalizzata alla conoscenza della verità. In effetti non ha ancora compreso come sia possibile che l’immobile occupato dall’associazione di cui è presidente sin dal 2007, regolarmente attribuito con decreto di assegnazione, fosse stato messo all’asta allorquando era ancora nella sua disponibilità, e senza averlo preventivamente interpellato, in ossequio al sussistente diritto di prelazione. Non si da pace e chiede di prendere visione degli atti del procedimento amministrativo ai sensi dell’art. 10 della Legge 241 del 90. Ha già sporto diverse denuncie per omissione di atti di ufficio alla Procura della Repubblica di Napoli. Tuttavia, le pressanti richieste del presidente Alberto Romano non trovano ancora risposta. Secondo quanto dallo stesso sostenuto, l’immobile non poteva essere messo all’asta perché ancora nella disponibilità del legittimo assegnatario. Ma ora vi è una svolta, certamente non risolutiva. La dr.ssa Roscigno, dirigente dell’U.R.P. del Comune di Napoli, sollecita i suoi stessi colleghi affinché acconsentano che il Romano possa prendere visione degli atti che lo riguardano. In effetti sembra una vicenda infinita che, forse, è giunta al termine.
B.G.