Napoli (Campania) 21 aprile 2016

Napoli

Napoli – Figli di un Dio minore, così la politica beffa 4mila vigili del fuoco che rischiano di essere messi fuori dalle graduatorie. Tutto parte dal 2008 quando viene indetto un concorso pubblico per 814 posti nella qualifica di vigili del fuoco. Passano alcuni anni (per l’esattezza due) e, il 5 ottobre 2010, viene finalmente pubblicata la graduatoria definitiva. Nel frattempo, colpa della spending review e il conseguente blocco del turn-over, si è attinto per meno di un terzo alla lista di idonei non vincitori. E così, oltre 4.000 aspiranti (tutti quelli che, pur avendo superato tutte le prove, sono arrivati dopo gli 814 assunti) sono rimasti come si dice in gergo, “a piedi”. Come se non bastasse, come in una beffa continua, lo Stato ha pensato bene di prevedere per il 50% delle assunzioni da un’altra graduatoria di stabilizzazione per i volontari (bando del 2007 per titoli e riservato solo ai cosiddetti “vigili volontari discontinui”). Tutto evidentemente per risparmiare ancora di più. Tirare la cinghia, contravvenendo però alle norme che certificano l’accesso agli enti pubblico solo per concorso, causando un ingolfamento del sistema e rallentando ulteriormente lo scorrimento della graduatoria. Tutto, nonostante nel 2011 il Consiglio di Stato affermava che lo scorrimento delle graduatorie preesistenti e vigenti dovesse rappresentare la regola, mentre l’indizione di un nuovo concorso avrebbe dovuto costituire l’eccezione. In pratica, niente concorso se prima non si esauriscono tutte le graduatorie in piedi di idonei non vincitori. I malcapitati sono appunto i vigili del fuoco che, pur avendo sostenuto un esame nel lontano 2010 ed essendo risultati idonei, sono da allora in attesa di un’assunzione. Anno dopo anno, sempre in attesa che il Governo dia voce e giustizia ai concorrenti. Ma ecco, arrivare l’ennesima doccia fredda dal Governo Renzi. Nonostante siano state date mille rassicurazioni, nonostante sia stata promessa ai 4.000 vincitori un’assunzione definitiva, peraltro entro il 31 dicembre 2016 (data in cui scadranno le due graduatorie), l’esecutivo indice un altro concorso. Nella Gazzetta Ufficiale del 16 gennaio, infatti, si legge del bando per 250 nuovi vigili del fuoco. Con buona pace per i 4.000 beffati. E con buona pace anche per le casse pubbliche, dato che per il nuovo concorso, ci sarebbero a disposizione circa 6 milioni. Ora, se non ci saranno provvedimenti urgenti, si certificherà definitivamente che le Istituzioni funzionano solo a metà e “dove serve”.

G.B.