Napoli (Campania) 05 dicembre 2014

Napoli Tesori da riscoprire S.Maria Regina Coeli

Nel 1590 alcune canoniche lateranensi, persa la loro sede a causa di un terremoto nel 1561, si insediarono nel Palazzo Montalto sito presso il monastero di San Gaudioso[1]; la preesistente dimora fu trasformata in un nuovo convento intitolato a Maria Regina Coeli.
Secondo alcuni la realizzazione delle strutture fu affidata a Giovanni Vincenzo Della Monica, secondo altri a Giovanni Francesco di Palma; certo è l’intervento di Francesco Antonio Picchiatti a partire dal 1682. La costruzione della chiesa fu conclusa nel 1594[1] sotto la supervisione di Luciano Quaranta.
Con certezza si sa che la fontana-pozzo al centro del chiostro risale al XVI secolo: è stata realizzata in marmo circondata da quattro obelischi piramidali e da sfere di marmo, disposti in maniera alternata. Gli edifici hanno subito poi nel corso del tempo vari tipi di restauri.Nel 1812 le Lateranensi furono trasferite presso il monastero di Gesù e Maria e furono sostituite dalle Suore della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret che ancora oggi gestiscono il complesso.
Colpita dalla perdita della madre, nel 1787 decise di entrare tra le Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli a Parigi, ma dovette abbandonare la congregazione nel 1789, a causa dello scoppio della Rivoluzione francese.
Dopo un breve esilio in Svizzera e Germania, nel 1797 fece il suo ritorno in patria e si stabilì a Besançon, dove aprì una scuola per fanciulle povere. L’11 aprile del 1799 diede vita ad una nuova congregazione, detta delle Suore della Carità, che, anche grazie all’appoggio di Letizia Ramolino, madre di Napoleone I, si diffuse rapidamente in Francia, Svizzera, Savoia e a Napoli.
Nel 1819 il suo istituto ottenne anche l’approvazione di papa Pio VII, che concesse ai conventi di Suore della Carità l’esenzione dalla giurisdizione vescovile: entrata in conflitto proprio su questo punto con l’arcivescovo di Besançon Gabriel Cortois de Pressigny, di tendenze gallicane, la Thouret si ritirò a Napoli, presso l’ex monastero di Regina Coeli, dove si spense nel 1826.
copyright Giornalista Fotoreporter Enzo Barbieri