ritroverai il tuo cuore in un punto dove parla la pioggia
strapperai la pelle legnosa a un albero per coprirti i tremiti
nei giorni di festa penserai lontano fuori dal calendario delle tempeste
e t’innamorerai perdutamente dei disastri del tuo alter ego
aspetterai raggomitolato in un sogno che nasca il nuovo ieri
immaginerai di riempire la bocca della gente con i miracoli
e solo per farti un regalo straordinario
abiterai una stagione perfetta per il volo
seminando al buio nell’altrui sterno briciole di nuvole
per altra fredda pioggia
che ghiaccerà al confine col mondo
per regalarti – sorrisi
poi
ti toglierai il cuore dal petto partiti gli stormi da molto
disporrai tracheotomie di meraviglia alle folle
sfidando la città col sangue radioattivo di poemi
e antigelo nell’immaginario preso a bruciare per qualcosa
un mattino nevicherà inaspettatamente
le tue ossa radioattive si trascineranno sotto i lampioni
fino al primo starbucks
aspettando l’autoistruzione del gelido nel cosmo umano intorno
spinto per urgenza a una respirazione bocca a bocca
mentre da sotto ombrelli tristi e ombrelli allegri
gli occhi d’altri cercheranno i tuoi
che brilleranno forti di una scintilla
chiamata amore o altro
e sotto la neve quel giorno tu sarai il Natale
ogni
ogni cosa intorno
t’assorbirà nella fretta di esistere
“celeste con sbornia da moto perpetuo”