Presentazione di Antonietta Fulvio
PATU’ (LECCE). Colpi di spatola come folate di vento, pennellate vigorose che accarezzano la tela disegnando scorci di intramontabile bellezza. In una parola: Naturabilia. I paesaggi di Luigi De Giovanni, artista specchiese e cagliaritano d’adozione, approdano a Patù nelle sale del Museo Liborio Romano dal 29 luglio al 14 agosto con una nuova personale di pittura. Riannodando il filo mai interrotto del suo “Dialogo con la natura”, coerente centro della sua poetica che lo ha visto esporre da Parigi a New York, da Cannes a Bruxelles oltre che nelle principali città italiane. La mostra, patrocinata dal Comune di Patù, è organizzata dall’associazione “Artemide’ s Garden” di Doriana Artemide in collaborazione con la casa editrice Il Raggio Verde, l’associazione “E20Cult” e la rivista “Arte e Luoghi”. “Si tratta dell’evento conclusivo di una rassegna che prende il titolo dal nome del capolavoro di Adalgisa Lugli Naturalia et Mirabilia e dal concetto di Wunderkammer dei collezionisti di un tempo. L’idea è valorizzare attraverso l’arte l’area naturale del Capo di Leuca, associando il gusto della rarità, dell’apprezzamento estetico e della meraviglia con il bisogno di conoscere i grandi fenomeni della natura, in equilibrio tra l’arte e la scienza” – spiega Doriana Artemide rimarcando l’importanza di creare una collezione d’arte contemporanea di artisti locali e internazionali, liberamente aperta al pubblico. Così dopo aver ospitato le artiste Arianna Saracino e Luciana Trappolino negli spazi del ristorante “Mamma Rosa” di Patù questa prima edizione si conclude con la personale di Luigi De Giovanni, allestita dall’architetto Stefania Branca, che è stata inaugurata il 29 luglio. Nell’ambito della mostra è stata inserita, il 2 agosto alle ore 19, la presentazione del volume Il paese della rosa peonia di Federica Murgia (edito da Il Raggio Verde), di cui l’artista firma l’immagine in copertina: uno splendido scorcio della Sardegna, un particolare di Dolianova, che richiama le atmosfere narrate nel libro.
In mostra però saranno i paesaggi del Salento che l’artista ama ritrarre en plein air, raggiungendo luoghi, talvolta quasi inaccessibili, al chiarore dell’alba munito di cavalletto e colori per catturare una minima variazione di luce, il gioco di ombre o semplicemente i fotogrammi di una pellicola che la natura srotola davanti ai nostri occhi, quotidianamente. Il paesaggio che si intravede tra le canne agitate dal vento, il mare in tempesta che si frantuma sulla scogliera o che lambisce indolente la più dolce delle insenature. O ancora fiori variopinti che rievocano la caducità della vita, così come le essenze della macchia ricordano il profumo delle notti d’estate. E via via all’infinito perché tutto può finire però nello spazio finito della tela. Paesaggi fisici e mentali. L’Arte diventa testimone di bellezza. Una bellezza che prorompe violentemente abbagliando, qui più che altrove, attraverso la luce e il colore. L’arte che diventa racconto ma anche monito e invito. A guardare la natura con occhi più attenti, distogliendoli dai monitor che sono diventati i filtri, le finestre virtuali del nostro spazio reale. In uno sguardo nuovo la speranza di un gesto: ricambiare con l’amore la generosità di madre Terra, fermare la violenza che dilaga in questo nostro sempre più piccolo atomo del male.
Antonietta Fulvio
Naturabilia. I paesaggi di Luigi De Giovanni
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