Umberto Boccioni è considerato insieme a Filippo Tommaso Marinetti tra i linguaggi più significativi del futurismo italiano, ricoprendo una posizione di fondamentale rilevanza nella letteratura delle avanguardie artistiche. Figlio di Raffaele, impiegato di prefettura, e di Cecilia Forlani, romagnoli, nacque a Reggio Calabria il 19 ott. 1882. Seguì la famiglia nei vari spostamenti a Genova, Padova, Catania dove si diplomò all’istituto tecnico nel 1897. Nel 1901 si trasferì a Roma e nel 1910 (11 febbraio) sottoscrisse con Carlo Dalmazzo Carrà, Luigi Russolo, Giacomo Balla, Gino Severini il Manifesto dei pittori futuristi che venne pubblicato come volantino della rivista “Poesia”. All’entrata dell’Italia nel primo conflitto mondiale, Umberto Boccioni, convinto interventista, si arruola volontario assieme ad un gruppo di artisti nel Corpo nazionale volontari ciclisti automobilisti. Durante il suo impegno bellico deve ricredersi riguardo alla teoria futurista enunciata da Filippo Tommaso Marinetti, secondo cui la guerra è «sola igiene del mondo». All’età di 33 anni per una caduta accidentale da cavallo, durante le fasi di una esercitazione militare a Chievo di Verona, trova la morte il 17 agosto 1916. Da queste premesse storico-artistiche l’incontro “Nel centenario della morte di Umberto Boccioni” che è il tema del terzo e conclusivo appuntamento degli incontri estivi “Serate al Chiostro”, organizzati dal Circolo Culturale “L’Agorà” avrà luogo sabato 20 agosto (ore 21) nell’area del Chiostro della Chiesa di San Giorgio al Corso. La conversazione culturale sarà curata da Antonino Megali, socio del sodalizio culturale reggino. In caso di pioggia, l’incontro avrà luogo presso la saletta conferenze della Chiesa di San Giorgio al Corso (entrata via Giudecca, ingresso tapis roulant).
Nel centenario della morte di Umberto Boccioni
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