Roma (Lazio) 19 gennaio 2018

NO BIOMETANO PONZANO R. – LA SABINA CHIEDE LA SOSPENSIONE

Il presidente dell’Unione dei Comuni della Bassa Sabina, Franco Gilardi, torna a scrivere al sindaco di Ponzano Romano, Enzo De Santis, in merito al progetto di realizzazione della centrale a biogas che Sogliano Ambiente intende portare nella valle del Tevere. “In qualità di presidente dell’Unione dei Comuni della Bassa Sabina – scrive Gilardi – sento il dovere di invitarla nuovamente a rivedere la sua posizione inerente alla realizzazione in località precetto in ponzano Romano, di una centrale biometano prodotto con i rifiuti provenienti da altri comuni.
Non possiamo restare in silenzio, davanti ad una decisione che potrebbe pregiudicare la salute dei nostri cittadini e comunque cambierebbe il destino della nostra valle. Inoltre, non possiamo permetterci di essere identificati come la valle dove vengono conferiti rifiuti – prosegue il sindaco di Stimigliano, che è anche presidente dell’Unione – rischieremo di farci coniare un neologismo similare a quello di Malagrotta, così non renderemo giustizia a tutti gli sforzi fatti per la valorizzazione dei nostri prodotti tipici locali. Immaginiamo di promuovere il nostro voglio top, imbottigliato sulle colline che respirano i rifiuti lavorati a valle, sarebbe poco appetibile, poi vogliamo parlare delle eventuali ripercussioni sul mercato immobiliare? Che comprerebbe mai un’abitazione limitrofa questa valle a nuova vocazione? Molti giovani agricoltori hanno scommesso sul piano di sviluppo rurale la regione Lazio, tentando di aprire degli agriturismi intera Sabina, credo che nessuno ospite vorrebbe Sostare in una zona ricordata per i rifiuti.
Sono consapevole – dice ancora Gilardi – che la mia giurisdizione termina sulla riva reatina del Tevere, E che spetterà all’autorizzazione integrata ambientale (Aia) formulare i dovuti pareri per l’eventuale autorizzazione, che se non ricordo male sono circa 20 enti a doversi esprimere, come Asl, arpa, soprintendenza e via dicendo. Pertanto sotto l’aspetto normativo si configura una garanzia per tutti. Preciso che non ho pregiudizi sulla centrale biometano, però è doveroso che sia proporzionata al territorio che lo ospita e onestamente circa 6 ettari di infrastruttura la trovo un po’ fuori luogo per questa valle.
Nel congedarmi, auspico che possa prendere in considerazione le nostre riflessioni, per sospendere il tutto e analizzare insieme anche con altri sindaci oltre a quelli che in questo scritto la presento, le conseguenze di una centrale abbia metano di tale entità, calata all’interno di questo territorio”.