Alla vigilia dell’offensiva sul Piave era nell’intento austro-ungarico di infliggere una sconfitta navale all’Italia. Cosa che avrebbe avuto pesanti ripercussioni morali sullo spirito di resistenza dell’intero Paese. L’ammiraglio Thaon di Revel preavvisò i comandi della Marina che gli austro-ungarici avrebbero potuto esporsi “…a delle imprudenze delle quali dobbiamo essere pronti ad approfittare… si approfitterà di ogni mossa nemica per attaccare coi sommergibili, cacciatorpediniere, torpediniere e M.A.S.”
La sera del 9 giugno 1918, il Capitano di Corvetta Luigi Rizzo, già affondatore, a dicembre, della corazzata austriaca Wien, ricevette l’ordine di uscire in mare con una sezione di MAS, il 15 e il 21. Si trattava del “solito incarico: esplorazione, agguato e ricerca mine”. Mentre le piccole unità italiane si dirigevano verso la zona di pattugliamento, a loro insaputa la flotta imperiale lasciava in forze dal porto di Pola, dirigendosi verso sud. 45 unità, tra le quali tutte le navi da battaglia disponibili. Il 10 giugno 1918, i MAS 15 e 21 erano al largo della piccola isola dalmata di Premuda. Alle ore 3.15 del mattino gli italiani avvistarono “…una grande nuvola di fumo nero all’orizzonte e il capitano di Corvetta Rizzo suppose legittimamente che si trattava di cacciatorpediniere avversari in esplorazione. Il comandante italiano ordinò allora di prevenire la minaccia avvicinandosi di nascosto alle navi avversarie, per attaccarle di sorpresa e aprirsi la strada del ritorno combattendo. Il MAS 15 di Rizzo centrò la nave da battaglia Szent Istvan, mentre il MAS 21 lanciava le sue torpedini verso la Tegetthoff , che si salverà solo per un difetto di funzionamento della spoletta di un siluro, che non esplose. I due MAS furono poi inseguiti da un caccia che sparava su di loro. Rizzo utilizzò l’unica arma ancora disponibile sul suo MAS 15 per far desistere l’unità nemica dall’inseguimento, ossia una bomba antisommergibile che esplose a prora facendo invertire la rotta all’inseguitore.
Mentre la Szent Istvan affondava, i MAS 15 e 21 vittoriosi rientravano nel porto di Ancona. E’ questo il motivo della commemorazione oggi della “giornata della Marina”. Premuda 1918.
Oggi è la “giornata della Marina”
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