Il 10 luglio si è svolto a Ostia-Roma in una location incantevole (Zenzero Biorestaurant) l’interessante Seminario organizzato dal gruppo liberi insegnanti. Si è trattato del primo Seminario su migrazione culturale dell’insegnante contemporaneo (fuga dei cervelli): aspetti psicologici, affettivo-emotivi, relazionali e comportamentali nella vita scolastica.
Molti gli esperti intervenuti nei vari ambiti scientifici. Il Dirigente Scolastico Prof. Gaetano Cuiuli ha aperto la prima sessione dei lavori con la riflessione sulla Leadership: c’è poco da fare, un dirigente senza leadership è come un cavaliere a piedi. Lo spirito leader è la qualità ritenuta essenziale per occupare posizioni di rilievo nell’organigramma aziendale, fondamentale in una gestione rapida e proficua delle problematiche. Eppure, oltre a essere indicata dalla quasi totalità (97%) dei top manager intervistati, è anche quella di cui viene maggiormente rimproverata l’assenza ai manager nostrani. Non necessariamente innata, la leadership può essere acquisita nel tempo, così come può essere affinata dove già ne esistano buoni presupposti.Inoltre, un vero manager si circonda di persone che completano le sue carenze (staff di qualità). Solo così i dipendenti possono vivere una vita lavorativa armoniosa.
Insegnanti e professionisti provenienti dai vari contesti romani, africani ed europei ( Bruxelles) hanno raccontato la loro esperienza per dare ai più giovani elementi significativi per una responsabile e consapevole vita scolastica e culturale.
Si è parlato anche di educazione ambientale e morale.
Un ringraziamento all’ event manager ins. Sabrina C. per la serata. La chiusura dei lavori dopo aver assaporato le varie pietanze e toccata al Prof. Pasqualino Demitri: in ogni tempo sono state scritte sull’amicizia trattati, pagine, pensieri e aforismi. Ma quanto ne sappiamo? L’amicizia resta un mistero e solo vivendo questa realtà che possiamo iniziare a capire.
L’amore e l’amicizia hanno tre cose in comune.
Nascono dallo stesso seme: la stima.
Crescono sotto la stessa luce: il rispetto.
E per vivere hanno bisogno della stessa linfa: esserci.
(Giuseppe Donadel)