Paradossalmente quello dei migranti accolti oggi a Brembio non è stato il “problema del giorno” rilevato in Via Monte Grappa dai cronisti presenti. Il vero consistente problema riguarda il traffico dei mezzi agricoli in quella via, come dimostrano le fotografie della galleria. Il problema si è notevolmente ampliato con l’utilizzo delle strutture della cascina Ponticella a deposito di mezzi agricoli di un contoterzista. Le immagini parlano da sole. Non solo l’incrocio di mezzi nella via ma anche la velocità sostenuta degli stessi in particolare proprio nella curva davanti al complesso residenziale che dà ospitalità ai migranti. Ancora una volta è dimostrata la scarsa considerazione del limite di velocità di 15 km imposto ai trattori e agli altri mezzi agricoli in tutte le vie cittadine. In quel punto, oltre tutto, Via Monte Grappa si restringe costringendo ad una sorta di “senso unico alternato” lasciato al buon senso degli automobilisti e dei conduttori dei mezzi agricoli.
Da tempo, da parte di più d’uno, anche in sede comunale, è stato suggerito di rendere Via Monte Grappa e Via Vittorio Veneto a senso unico in direzioni opposte per eliminare i problemi di sicurezza che le strettoie nelle due vie presentano. Certamente, è ancora recente nella memoria di molti il danneggiamento da parte di un mezzo di trasporto merci del balcone, presente nella parte centrale della strettoia di Via Monte Grappa, forse l’incidente più allarmante. Molti cittadini, da tempo, si lamentano inascoltati dei problemi di sicurezza e rumorosità dovuto al passaggio dei mezzi agricoli in paese e del passaggio di tir nonostante il divieto per questi ultimi mezzi.
In molti, dunque, inevitabilmente pensano che l’amministrazione comunale dovrebbe avere una maggiore attenzione verso i propri reali compiti, cioè quelli di amministrare al meglio la comunità ed il territorio, e non piuttosto avere l’occhio solo per iniziative che mantengono il consenso elettorale di una parte della popolazione. Quello della viabilità interna, irrisolto (passaggio di mezzi agricoli e di tir diretti alla logistica ubicata in località Garibaldino), è un problema sicuramente maggiore della questione, così come oggi si presenta, dell’accoglienza di migranti in un complesso di un privato. Forse è il tempo di essere intellettualmente onesti con la propria popolazione e dire su questa questione, come sulla questione dei migranti, tutta la verità vera: dichiarare, cioè, la propria impotenza. Questo il consiglio: si riguadagnerebbe, almeno in parte, il rispetto perso nell’infelice assemblea pubblica di sabato scorso.
Paradossalmente non sono i migranti il maggiore problema
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