(Arcadia)
io sono solo un sogno mio Poeta
pensa
che non v’è nulla che possa fare per darti un piacere
sì forte da dimostrare esame che amore in me è desto
il cuore forse
non v’è una vela che superi gli attimi
(Arcadia)
mirare senza fare centro
è quanto
forse la scrittura di Parca cambierà la storia
forse di nuovo noi
sì
oppure forse
nulla altro che forse
(Poe)
forse
tu mi dici forse
(Arcadia)
devo andare
(Poe)
tu
oh fuoco
che da me emergi per falsa ragione
(Arcadia)
perdonami
(Poe)
perdonarti
non c’è bisogno
hai mai davvero
intensamente
amato
(Arcadia)
forse
(Poe)
parti pure
(Arcadia)
addio
(Poe)
forse
(Arcadia)
oh
voliamo alti
cerchiamo pianeti oltre il cielo
siamo così assetati di sbaragliare il confine
che ci dimentichiamo troppo dell’oggi
abbiamo sempre e assoluto bisogno della gloria
nonostante in noi regni solo il silenzio
e quando ci domandiamo “cosa vogliamo veramente”
con tristezza risponde l’amore dai nostri battiti
serviamo solo da tramite a un credo
quello di dare valore a una scintilla nel petto
e smembrati non valiamo quanto una foglia morta
poiché per noi stessi non v’è ragione di vivere
cercheremo sempre una montagna
da dove sfiorare le stelle più lontane
ma non guarderemo mai se abbiamo allacciato le scarpe
per questo inciampiamo anche nei più piccoli dei sogni
navigheremo sempre e anche con la vela rotta
è nella sorte dell’uomo cercare il mostro che ha in sé
e abitueremo l’occhio a cercare sul fondo
d’ogni mare immenso i fragili tesori
siamo distratti truffatori del nero boia
in ultimis vediamo che cosa abbiamo perso
io dell’amore mai scritto libri
sebbene coi respiri abbia provato rima
(Poe)
allora non tutto è perduto
tu mi ami è vero
(Arcadia)
sono sulla via del fondo
e tutto potrei o dovrei dirti per farti bene
io non so più se il quanto sia stato forza
con esclusiva cornice per i miei occhi
oggi è chiaro ciò che in te è forte
ciò che acclami in nome di un credo
forse io non corrispondo fiamma
forse mai sarebbe stato ciò per cui combatti
delusi gli atti dei nostri tempi insieme
a rammentar mi accorgo di non averti visto
che con l’anima di chi vige in platea
asciutta in landa eco porto veste
poiché temprata ai mali dovrò per tutti i tempi
tu cerca aiuti in te stesso
e se puoi perdona l’ambizione di averti deluso la scalata
addio
addio
e per sempre
divise spoglie e ossi dai miracoli di nascita
rigenerare mi potrai con le parole
scusa il freddo astio ai tramonti
di noi che mai saremo o fummo insieme più di tanto
(Poe)
eppure c’è salvezza
se ci fosse il credo
(Arcadia)
tu ti misuri coi monti
io col filo d’erba
non senti il divario che c’è tra i nostri passi
oblunga solo l’ombra in me davanti
infinito dal tuo petto al fuori il maestoso sogno
(Poe)
se tu ti allontani
perduta sarai per sempre
(Arcadia)
ho scelto altro
(Poe)
per tuo volere o meno perdi il filo
sebbene alimentata rifiuti difenderti dal male
i forse distruggono in parte la tua fiamma
ah
cui pochi resti darò ad immortali
(pausa)
seduta e taciturna Ermione guarda
ogni angolo dove la pietra s’incolla ad altra
lei vince la timida scalata delle edere
con fiamme infernali negli occhi
poi fissa Poe distaccata
è rosso in volto colore d’ubriaco
ma ebbro non è il bel mortale
soltanto preso dai suoi folli sensi
lei gusta minutamente ogni goccia
tornato in vita il corpo sente energie
oscurità e luce combattono nelle prigioni
di occhi di smeraldo che invitano a desio
sulle sue labbra parola torna dopo anni
trassale al sentore della propria voce
è vinta dai raggi che tagliano il buio
così come il suo cuore cerca di ricordare l’aria
(Lorenor)
piano avanza nella mente strano pensiero
ciò che perdiamo perduto sarà per sempre
e del tedio nessuno parla
nessuno racconta del dolore i crampi
il petto che non ascolta più l’aria
è un tempio vuoto raggiunto da vestali
con suppliche e offerte in nome dell’amore
lo stesso per cui il tempo era stato eretto
solo che ci si dimentica salite e cadute
ci si dimentica dei voli contro la gravità terrestre
si resta a compagnia polverosa di un buon amico
che regge freddo lo scettro del nostro tempo
(Poe)
amore condanna di uno senza partita vinta
ciò che regge alla tempesta
tempesta diviene
mi spingo avanti ma qualcosa mi respinge
tempo che il tempo non voglia vedermi avanti