C’è stato un lungo confronto sulla poligamia a margine del terzo Simposio internazionale sulla legislazione internazionale a difesa dei diritti delle donne che si è svolto a Istanbul la scorsa settimana nelle aule della Kültür Universitesi-Cehamer.
A prenderne parte sono stati giuristi ed esperti di diritto di sette Paesi (Turchia, Italia, Francia, Mali, Bulgaria, Israele, Senegal, con oltre 40 rappresentanti). Le sessioni di lavoro sono state presiedute dal prof. Bahri Öztùrk, preside della Camera Penale Internazionale di Istanbul, dall’avvocato Ayşen Önen, presidente del corso universitario “Donne e Diritto” dell’Università Kultur di Istanbul e dal giudice Fatoumata Dembele Diarra (a sinistra in foto), già vicepresidente della Corte penale internazionale e ora rettore della Bamako Università del Mali.
Proprio con l’alto magistrato del Mali il giornalista italiano Fabio Amendolara (nella foto) si è confrontato a lungo a margine dei lavori.
“Durante il Simposio – ha spiegato Amendolara, di ritorno da Istanbul – è stata condannata in modo fermo la poligamia, definendola una gravissima forma di violenza contro le donne. Io mi unisco alla loro voce”. Ma cosa accade in Italia? “Non ci sono statistiche”, dice Amendolara. Qualcuno parla di poche centinaia di casi, altri di decine di migliaia: “Sono cifre – spiega il giornalista – non confermate né verificabili. Quel che è certo però – conclude Amendolara – è che il fenomeno esiste e che negli ultimi anni è aumentato, in proporzione all’aumento del numero di immigrati arrivati in Italia”.
Poligamia, da Istanbul dura condanna: “E’ forma di violenza”
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