Potenza (Basilicata) 14 marzo 2016

Potenza:disordine pubblico per visita ministro Alfano

Sono atterrati sul Campo Scuola di Macchia Romana gli elicotteri della Polizia di Stato e dei Vigili del Fuoco per la visita in Basilicata del ministro degli interni Angelino Alfano, del capo della polizia Alessandro Pansa, del capo di gabinetto la potentina Luciana Lamorgese, del capo dei Vigili del Fuoco Musolino con tutte le misure di sicurezza ed una Potenza blindata in tutti i principali incroci della città.
Per motivi di sicurezza si rende necessaria la presenza dei Vigili del Fuoco per ogni atterraggio di elicottero, ma non si spiega il perché autovetture di servizio possano accedere sulla pista del campo suola, quando poi a chi non accede con le scarpette da ginnastica è fatto divieto di camminare sulla speciale superficie della pista.
Pioveva, mi potrà rispondere qualcuno e non possiamo far bagnare il Ministro e la sua compagnia.
Ma vista la presenza di tanti agenti della polizia possibile che nessuno poteva preoccuparsi di andarlo a ricevere con un semplice ombrello?
Sono queste le stranezze della burocrazia e delle azioni di sicurezza.
Allora, poi non siamo cosi rigidi se qualche genitore o bambino che accede sulla pista del campo scuola non ha le regolari scarpe da ginnastica.
Ci vuole buon senso e soprattutto rispetto nel predisporre i servizi, visto che parliamo di “ordine pubblico”.
Si è capaci di passare dalla mancanza di unità per garantire e tutelare i cittadini con città e territori sguarniti dove si incendiano bar, capannoni, aumentano furti nelle abitazioni, si rubano autovetture, e tanto altro all’eccesso di servizi che vanno ben oltre il normale ordine pubblico.
Vogliono garantire la sicurezza in Basilicata, quando poi hanno già pensato di sopprimere presidi importanti.
Solidarietà ai tanti uomini dei corpi di polizia impegnati, pur tra mille contraddizioni di chi governa il ministero, a vigilare per garantire la sicurezza di tutti noi.
Solidarietà ai tantissimi cittadini che devono sopportare di vivere nel totale disordine pubblico.

GIANLUIGI LAGUARDIA