Savona (Liguria) 25 giugno 2016

Preghiera alla chiesa senza tetto di Legino (SV)

si è svolta ieri sera a Legino la preghiera nella chiesa senza tetto di Legino (SV). Nella chiesa romanica senza tetto di Legino, è ritornata ieri sera alle 21, la tradizionale festa dei santi Pietro e Paolo. Sprovvista del tetto originario e con il pavimento in terra battuta, che in questi giorni è un prato, la chiesa è ormai un’occasione d’incontro tra le diverse comunità religiose della città. Qui, la locale Confraternita di sant’Ambrogio proporrà la preghiera comunitaria con il Rosario di Betlemme, che sarà recitato durante la processione. La partenza è avvenuta dall’incrocio tra le vie Bricco e santi Pietro e Paolo, ai piedi dell’edicola mariana della Madonna di Misericordia, per poi raggiungere la chiesa senza tetto. Alla manifestazione hanno partecipato anche Zahoor Zagar per la Comunità Musulmana e Svamini Hamsananda Giri per l’Unione Induista Italiana. Da alcuni anni ormai, la festa di S.Pietro e Paolo, avviene in collaborazione con insegnanti, genitori e bambini di varie nazionalità e religioni, che hanno partecipato alle iniziative del progetto «Francesco e Kamil». E’ stata l’occasione per ascoltare nelle varie lingue il racconto dei bambini sul «viaggio» del Grano della Fraternità, e di vedere nel cielo decine di palloncini arcobaleno, con legati i messaggi di pace e fraternità. Sono stati raccolti anche fondi a favore del progetto dell’associazione Ats Pro Terra Santa «Betlemme: un aiuto per i più piccoli», attraverso la vendita di oggetti preparati dai bambini. Il ricavato servirà ai bimbi bisognosi di Betlemme, per aiutarli ad andare a scuola e per le cure mediche essenziali. A garantire l’illuminazione nella chiesa senza tetto, e al campo di grano della fraternità in località Bricco, è stato il locale gruppo della Protezione civile, che ha messo in funzione un gruppo elettrogeno per l’alimentazione dell’impianto elettrico. La chiesa è una delle più antiche esistenti in città, con solidi muri in pietra e calce risalenti agli anni Mille. La facciata ha un ingresso chiuso da un cancello in ferro e un foro in alto a testimonianza di un antico rosone, mentre all’interno si trova una profonda nicchia, dove in tempi remoti erano custodite le statue della Vergine Maria e del beato Antonio Botta. «Pregare in una chiesa così antica – spiegano i promotori dell’iniziativa – si ha l’impressione che le preghiere raggiungano più velocemente il cielo».
da “www.lastampa.it